Sicuri da morire: parte la mobilitazione per la sicurezza delle scuole

25 gennaio 2017 | 10:12
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Sicuri da morire: parte la mobilitazione per la sicurezza delle scuole
Sicuri da morire: parte la mobilitazione per la sicurezza delle scuole
Sicuri da morire: parte la mobilitazione per la sicurezza delle scuole

Si chiama Sicuri da morire ed è il nome che gli studenti aquilani, del Cotugno in testa, hanno voluto dare alla loro mobilitazione per chiedere che le scuole cittadine siano davvero sicure.

Mobilitazione che si è concretizzata stamattina, davanti al liceo, a partire dalle 9.30 e per tutta la mattinata, con l’intervento nella tarda mattinata anche dei docenti e del resto del personale della scuola.

manifestazione sicuri da morire sicurezza scuole
manifestazione sicuri da morire sicurezza scuole
manifestazione sicuri da morire sicurezza scuole

Nel clima di incertezza generale, fra scosse e richieste più che legittime di chiarimenti da parte di studenti e genitori, oltre che del corpo docente, gli enti locali si rimpallano le responsabilità e tentennano: il Comune è drammaticamente in ritardo nell’esecuzione degli studi di vulnerabilità sismica sugli edifici di sua competenza – comprese le scuole – seppur fosse obbligatorio consegnarli entro il 2013.

La Provincia, a sua volta, era a conoscenza del fatto che al Cotugno, esempio per tutti, gli indici di vulnerabilità sismica fossero molto bassi: in una delle immagini utilizzate dai ragazzi per questa campagna, ci sono i dati terribili sul Cotugno. “4 lotti su 8 presentano un indice di vulnerabilità di 0,26 su 1: questo è il Cotugno” si legge nell’immagine.

Ma non è cambiato nulla. Il consiglio d’Istituto ha chiesto maggiori controlli, nell’assemblea di lunedì sera, ma sono stati i ragazzi, rappresentanti d’istituto in testa, a presentarsi ieri in Provincia e in Prefettura: risultati concreti pochissimi. “Dalla Provincia è stato consigliato di richiedere una commissione di tecnici dei vari enti che analizzino l’intera situazione” dice un rappresentate d’Istituto. La stessa Prefettura ha detto loro che avrebbero sollecitato ulteriormente gli enti locali. Ma di soluzioni concrete ancora nulla.

La mobilitazione diventa quindi permanente: per scuotere le coscienze, trovare soluzioni concrete e agire.

(e.f.)

Le interviste

di Andrea Giallonardo

I ragazzi non ci stanno a fare lezione in una struttura di cui non è chiara la vulnerabilità sismica. “Una settimana fa, nel corso di una riunione in cui erano presenti il sindaco, il consigliere Petrucci e quattro rappresentanti dei genitori, ci è stato detto che la nostra scuola non era sicura e che avremo dovuto fare lezione altrove”, ha dichiarato Andrea Bernardi, rappresentante d’istituto, “Ad oggi, tuttavia, siamo ancora qui nonostante le recenti forti scosse. Nel 2013 l’edificio fu sottoposto a perizia da parte dei tecnici ma i dati sono usciti solo ora grazie alla premura di quattro mamme che hanno preteso di vedere quegli atti spinte dalla preoccupazione.

Siamo in una situazione di grande incertezza, non vogliamo fare lezione in un edificio di cui non è chiara la vulnerabilità sismica ma neanche possiamo perdere troppi giorni di scuola pena l’invalidità dell’anno scolastico”.

Due rappresentanti dei genitori hanno espresso la volontà di trovare al più presto una soluzione, hanno infatti dichiarato che sarà presentata una diffida a Prefetto, Comune, Provincia, Provveditorato agli Studi ed alla stessa preside del Cotugno affinché i ragazzi abbiano la possibilità di fare lezione altrove, facendo turni pomeridiani se necessario, in strutture sicure come possono essere i MUSP.

La frustrazione, tra studenti, genitori ed insegnanti è tanta; Chiara, che frequenta il quarto anno dell’ indirizzo economico-sociale, è stata categorica: ” Ormai non crediamo più a nulla di quanto ci viene detto, dove vanno a finire i soldi che periodicamente vengono stanziati per costruire edifici sicuri? “.

La Regione

Nel pomeriggio, il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso terrà una riunione, alle ore 15:30, presso la Prefettura  dell’Aquila per discutere delle problematiche inerenti l’edilizia scolastica della Provincia, alla luce dell’ulteriore evento sismico del 18 gennaio scorso. Una riunione alla quale seguirà un’altra per una riflessione congiunta sul comunicato della Commissione Grandi Rischi in ordine alla consistenza delle dighe regionali.

A Teramo scuole chiuse

Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla Commissione grandi rischi sul rischio di possibili nuove scosse anche di magnitudo 6-7 e in attesa di indicazioni dal Governo su come garantire l’incolumità di studenti e docenti, questa mattina il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, ha emanato un nuova ordinanza con la quale dispone la sospensione delle attività didattiche nelle Scuole di ogni ordine e grado (compresi asili nido e scuole materne) fino a sabato 28 gennaio. Un provvedimento necessario quello preso dal primo cittadino per permettere ai tecnici di procedere con le verifiche sugli edifici scolastici cittadini messi a dura prova dalle copiose nevicate e dagli eventi sismici dello scorso 18 gennaio.

(e.f.)