Scosse a Coppito, cosa sta succedendo?

Su questa situazione interviene il geologo Antonio Moretti
Le forme di onda delle varie scosse, vale a dire le tracce dei vari sismogrammi, sono praticamente identici tra loro. Questo vuol dire che la sorgente (gli ipocentri) è esattamente la stessa. Verosimilmente si tratta di una “asperità”, cioè un punto di maggiore resistenza su di una superficie più ampia sottoposta a sforzo, come se un chiodo tenesse ferma una tavola più grande.
Sono elementi caratteristici dei foreshock (il termine premonitrici è scorretto, perché possono non prevedere proprio niente), e possono preludere sia ad una scossa maggiore (il chiodo si rompe) od esaurirsi nell’arco di qualche ora-giorno.
In piccolo, qualcosa di simile ai foreshock localizzati sotto Roio che avevano preceduto la scossa del 6 aprile.
In piccolo perché secondo me si tratta ancora di assestamenti progressivi degli sforzi indotti dagli eventi maggiori del 30 ottobre e del 18 gennaio.
La struttura del 6 aprile ha spinto su Amatrice, che a sua volta ha spinto su Visso e Norcia. Poi l’onda di stress si è invertita e Norcia ha spinto su Montereale e questo sta spingendo sull’aquilano, che per fortuna ha ben poco da dare a livello di energia elastica.
Questo a livello di sforzi in sottosuolo, non di faglie.
Per come la vedo io, è probabile che questi terremotini evolvano in una scossa più forte, ma non credo che potrà essere disastrosa. Forte quanto? Con grandissima probabilità al di sotto della soglia del danno.