Scuole aperte, ma gli studenti manifestano

Quasi tutti gli istituti superiori della città stanno manifestando per la sicurezza delle scuole: l’ Alberghiero, lo Scientifico, l’Artistico e i Geometri. Gli studenti, almeno la maggior parte, non sono in aula nemmeno oggi, giorno in cui termina l’ordinanza di chiusura dopo l’allerta causata dallo sciame sismico della scorsa settimana. In questi giorni sono cominciati anche i controlli sulla vulnerabilità sismica.
Assemblea straordinaria al Liceo Scientifico e Artistico: LA PROPOSTA DEI MUSP
“I ragazzi”, ha spiegato Lorenzo Rotellini, uno dei rappresentanti d’istituto, “sono disorientati, ad oggi non c’è un piano alternativo circa lo svolgimento in sicurezza delle lezioni. Noi saremmo disponibili a fare lezioni in strutture provvisorie, anche in orari pomeridiani , ma le istituzioni cui ci siamo rivolti hanno risposto che l’edificio è sicuro e che non è possibile ricorrere ad altre strutture poiché creerebbe problemi con la Corte Dei Conti. Sono attese delle verifiche sull’edificio ma non si sa quando saranno svolte, sicuramente non nell’immediato, noi non vogliamo perdere troppi giorni di scuola e ci siamo già esposti alle critiche di genitori e dirigenti. Non è vero che non vogliamo studiare, vogliamo semplicemente farlo in sicurezza, già sappiamo che, per come stanno andando le cose, finiremo col tornare a fare lezione in un edificio che ancora attende le verifiche definitive. Siamo perfettamente consapevoli dell’assurdità di questa situazione.”

Manifestano compatti anche gli studenti dell’Alberghiero:
“Ci troviamo a fare i conti con una palazzina pericolante che insiste sui laboratori dove svolgiamo attività ogni giorno. Gli studenti, circa 800 nella struttura, reclamano anche la mancanza di prove di evacuazione per paradosso fatte nella parte dei Musp e non in quella in muratura” – spiegano Leonardo Lattanzi e Riccardo Centi. “Le promesse che ci hanno fatto Lolli, Cialente e De Crescentis devono diventare concrete. Nella scorsa riunione non ci hanno detto nulla di nuovo”

GLI INDICI DI VULNERABILITA’:
Le strutture presentano un indice inferiore al 40%. Si tratta di edifici costruiti negli anni ’60 e ’70 che non hanno nulla a che fare con le recenti normative antisismiche e quindi presentano delle carenze importanti.
Inoltre, le perizie sulla vulnerabilità– che dovevano essere depositate entro il 2013 – sono state fatte da professionisti differenti, con criteri non univoci: ecco perché le nuove sono state affidate al consorzio Reluiss, che provvederà ad eseguire tutte le indagini con un unico metodo.
I fondi da utilizzare per la verifica saranno resi disponibili grazie ad un mutuo che la Regione si accinge a stipulare, di 30 milioni per tutta la regione: 313 i plessi scolastici segnalati dai comuni per i quali è richiesta una verifica strutturale. Ma inevitabilmente, ci vorrà tempo per eseguirli e le lezioni non verranno sospese.
Insomma nulla è cambiato dopo questi giorni di chiusura. Nessun piano B. Le scuole sono aperte, ma senza studenti.