Boati e tremori nella bassa Valle dell’Aterno

Fenomeno figlio del terremoto del 2009. I residenti monitorano i boati. Moretti: “Necessario registrarli”.
di Francesca Marchi
Boati durante il giorno e durante la notte con al seguito piccole scosse di terremoto. Da otto anni a questa parte si fanno sentire in alcuni comuni in zona est dell’Aquila. Il fenomeno denominato sinkhole, vale a dire buco sprofondato, è tipico dei territori carsici. «Abbiamo fatto rilevamenti microsismici e abbiamo riscontrato anomalie nella propagazione delle onde» spiega al Capoluogo il geologo Antonio Moretti che nel 2010 presentò uno studio articolato «rimasto poi nel cassetto in attesa di essere preso in considerazione».
Questo è il momento giusto, visto che i boati e i successivi tremori sono stati avvertiti nuovamente dalla popolazione di San Demetrio, Picenze, Poggio Picenze, Villa Sant’Angelo e Ripa Fagnano soprattutto dopo le scosse del 18 gennaio, come accaduto dopo il 2009.
«Basterebbe metterci un registratore, un vecchio pc in acquisizione per studiare questi boati che si sentono in maniera precisa e distinta – suggerisce Moretti. «Non credo sia nulla di pericoloso, ma la curiosità di sapere cosa siano è tanta, soprattutto perché ne vale della tranquillità dei residenti». Moretti poi bacchetta anche l’Ingv: «L’ente non può ignorare il fenomeno affermando che non si tratta di terremoti. Invece di restare fissi sulla diga di Campotosto bisognerebbe prendere in considerazione anche altri fenomeni, soprattutto se non si conosce l’origine nei dettagli». Si ipotizza siano risalite di gas a effetto canna d’organo: «mica possiamo escludere che si apra un lago sotto casa – calca la mano Moretti dopo aver ricordato un episodio di otto anni fa. «Subito dopo il terremoto sulla salitona che collega Poggio a Picenze c’è una casa con una cavità impressionante al di sotto. Questo venne scoperto dopo un semplice sondaggio per gli allacci dell’acqua: trenta metri di vuoto. Anche la protezione civile locale potrebbe stanziare dei fondi, mille euro basterebbero per mettere all’interno di grottoni di Picenze un registratore, un microfono e un piccolo sismografo per monitorare quello che accade».
Ci sono vari ed evidenti esempi di carsismo nel territorio: dal Lago Sinizzo, Fossa Cupa e Fossa di Campana esistono proprio in seguito a questi fenomeni di implosione. Il Lago di San Demetrio in particolare è proprio il risultato di una serie di eventi che si verificarono intorno al 1350. Non si tratta di crolli improvvisi, ma di slittamenti dolci e lenti che però danno origine agli ormai noti boati. La popolazione è molto attenta al fenomeno tanto che è nato un gruppo Facebook in cui questi boati vengono monitorati giornalmente.