L’urlo dei fuori cratere a Montecitorio



Un autobus per paese, centinaia di abruzzesi a Montecitorio per chiedere azioni concrete per uscire dall’emergenza causata dal terremoto e dal maltempo.
Oltre 1500 i teramani arrivati nella piazza romana, tra amministratori, cittadini e politici. Obiettivo: chiedere al Governo di modificare il decreto terremoto, che né allarga il cratere ai paesi ugualmente coinvolti dall’emergenza terremoto successiva al 18 gennaio, né prevede misure adatte alla ripresa della vita e dell’economia nelle zone colpite dalla neve e dal sisma di un mese e mezzo fa.


Da Teramo i più agguerriti: dopo la manifestazione a Colledara di domenica scorsa, sono stati 35 gli autobus di manifestanti provenienti dal versante teramano del Gran Sasso.

Ma sono tanti anche i partecipanti provenienti dalle province di Chieti, L’Aquila e Pescara. “Cerchiamo soluzioni a una crisi che rischia di attanagliare non solo Teramo, non solo l’Abruzzo ma un importante pezzo dell’Italia Centrale ponendo, di fatto, in una condizione di subalternità, un territorio che è stato per lunghi anni il cuore vivo dell’Appennino e un motore attivo per il Paese” dichiara il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino.
Ad aprire il corteo che ha portato i partecipanti a Montecitorio un grande striscione, con su scritto: Emergenza Abruzzo.


Una delegazione degli amministratori abruzzesi si è staccata poi dal corteo dei manifestanti per partecipare a un incontro alla Camera: presenti tra gli altri il presidente della commissione ambiente Ermete Realacci e parlamentari abruzzesi.


All’uscita, però, i volti non sono più distesi: certo, sono state ascoltate le loro ragioni, ma si attendono azioni dal Governo centrale e non solo parole e promesse. “Ci aspettavamo fosse un incontro più operativo e meno politico: ma speriamo che chi ci ha ascoltato non sia sordo” dice il sindaco di Atri Gabriele Astolfi. Rando Angelini, Presidente dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata: “Torniamo a casa senza certezze. Abbiamo rappresentato il territorio e i nostri problemi: dai problemi all’economia al dissesto idrogeologico. Abbiamo bisogno di azioni concrete”.
“Serve una delibera per far fronte a una grave situazione di emergenza, che contenga al suo interno misure eccezionali anche per il sostegno delle imprese locali” chiosa il Presidente della Provincia Di Sabatino.
“Cosa otterremo? Certamente più del nulla che ci è stato riconosciuto fino ad oggi” scrive sulla sua pagina Facebook il consigliere regionale Paolo Gatti. “Non finisce qui!” promette

Decine le organizzazioni presenti: fra gli altri Anci Abruzzo, la Camera di Commercio, i Sindacati confederali, l’Associazione delle piccole e medie industrie; Confindustria Teramo, Confesercenti, Cna, Confcommercio, l’Associazione Robin Hood, l’Arci. L’Unione delle Province Italiane patrocina la manifestazione.
Fattiva e concreta l’adesione delle associazioni culturali chiamate a raccolta dalla Provincia di Teramo: interferenze di musica, parole, letteratura, immagini e danza saranno “sceneggiate” lungo il corteo e durante la manifestazione. Sarà a Roma anche l’attrice teramana Grazia Scuccimarra. Ognuno con il proprio timbro ha offerto un contributo artistico e culturale: “Teramani’s Karma” la cover di Francesco Gabbani riadattata dal giornalista Antonio D’Amore dai musicisti Nicoletta Dale e Flavio Pistilli ha fatto da colonna sonora del corteo; le foto della terra ferita hanno composto un grande “quadro” a cura di Teramo Nostra.
(in aggiornamento)