Belmonte riscopre i Quattro Quarti

La storia dei Quattro Quarti aquilani schematizzata nel nuovo negozio di Belmonte all’Aquilone.
«Quando a dicembre ci avevano prospettato il restyling del negozio Camiceria Belmonte – spiega al Capoluogo il proprietario del punto vendita aquilano Basilio Leone -, non avrei mai immaginato un cambio di rotta così netto nella concezione dei negozi del gruppo».
Abituati ai negozi franchising tutti uguali in tutta Italia, nella logica del retail, visitare i nuovi negozi Belmonte sarà una scoperta ed una emozione.
L’Aquila è il nono negozio rinnovato in Italia nell’ambito del progetto #BelmonteItinere,
«il progetto che vuole raccontare l’Italia – spiega al Capoluogo Piergiorgio Bellini, amministratore delegato di Belmonte -. Abbiamo 80 punti vendita nelle più belle città d’Italia, nei più bei centri commerciali, dove però non si vive la storia delle città e dove non si respira il profumo dell’arte e della bellezza dei centri storici. C’è venuta l’idea, così, di caratterizzare alcuni dei nostri negozi. Abbiamo iniziato quasi per gioco un anno fa dal negozio di Rimini che è stato totalmente decorato dai colori e dalle geometrie di Kandinsky.
Vogliamo che i nostri clienti vivano i nostri negozi come un punto di incontro in cui riscoprire il bello, la storia e l’arte delle città. A L’Aquila tutto questo ha un valore ancora più intenso. Gli aquilani, che non hanno più la possibilità di vivere l’arte, la storia e la bellezza del centro storico, vivono da quasi otto anni il centro commerciale L’Aquilone come un punto di incontro. Riportare la storia dei Quattro Quarti permetterà a tutti di rivivere e ricordare l’identità storica della città e ai più giovani di riscoprirla».
«Se riusciremo a far sì che un nostro cliente, uscendo dal negozio, ricerchi con curiosità la storia dei quattro quarti aquilani, avremo raggiunto il nostro ambizioso obiettivo. I centri commerciali sono spersonalizzanti» ha aggiunto l’architetto Andrea Burroni, interior designer, che cura la progettazione dei negozi del progetto #BelmonteItinere. «Voglio risvegliare dal torpore le menti e parlare di arte nei centri commerciali. La prerogativa del progetto è lo sviluppo sul soffitto di geometrie e simboli studiati sulla storia della città dove si trova il negozio. Giulia Zandonadi è la storica dell’arte che esegue le ricerche e pone le basi del lavoro. Elena Cappello, infine, è l’artista che realizza in forex e legno gli elementi decorativi».
Nel nuovo negozio Belmonte a L’Aquila, inaugurato questa mattina, una grande aquila bianca campeggia al centro del nuovo negozio ispirato alla storia dei quattro quarti: il quarto di San Giorgio, il quarto di Santa Maria Paganica, il quarto di San Pietro ed il quarto di San Giovanni d’Amiterno. Dal centro del soffitto si sviluppano a raggiera i quattro elementi distintivi dei quarti: lo scudo crociato, il moro, l’uccello della libertà di San Pietro, affiancato dalla speranza delle foglie verdi, e lo scudo di San Giovanni, da cui fuoriescono «stelle spezzate che piangono, a rappresentare la sofferenza degli aquilani» spiega Andrea Burroni.
In vetrina i manichini senza testa «indossano delle vecchie foto di volti di uomini e donne aquilane» conclude un appassionante Andrea Burroni.
Il negozio di Brescia è una costola della galleria d’arte di Piero Cavellini, uno spaccato di arte contemporanea in un centro commerciale.
«La nuova collana di negozi permetterà ad ogni cliente che percorrerà l’Italia di seguire un gioco di scoperta e di curiosità», per scoprire come sia stato caratterizzato il negozio Belmonte della città, «Oltrepassi l’ingresso e ti si apre un mondo», il format che unisce gli 80 punti vendita è il prodotto, «camice italiane, prodotte da tre generazioni, da mio nonno che nel 1938 aprì la camiceria, a mio padre che iniziò la produzione industriale, a me e mio fratello Alessandro che abbiamo iniziato con i punti vendita nel 1980» conclude Piergiorgio Bellini. «Sono arrivato a L’Aquila nel 2008, ricordo di aver dormito in un bellissimo albergo in centro, che ieri sera ho visto ancora abbandonato tra le macerie e la polvere della ricostruzione. Sono cambiate molte cose da allora, ma restano l’energia di Loredana e la determinazione di Basilio, che condensano la forza degli aquilani e che ancora credono nella città e nel fascino della sua storia».
*Pubbliredazionale a cura di Roberta Galeotti