Al Genio Civile si blocca la ricostruzione

19 marzo 2017 | 11:12
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Al Genio Civile si blocca la ricostruzione

Il Genio civile in tilt: pratiche bloccate, fondi disponibili ma non utilizzabili e proprietari degli immobili che, di conseguenza, devono chiedere la sospensione dei lavori.

‘Oltre al danno la beffa’ commenta Fulgenzio Ciccozzi in una lettera aperta nella quale ripercorre le difficoltà di attuazione, nei territori del cratere, della L.R. 28, quella con la quale si stabilisce che nuove costruzioni e interventi sul patrimonio edilizio esistente non possano essere attuati senza l’Autorizzazione sismica, documento che viene rilasciato dal Genio Civile.

Difficoltà sottolineate più volte anche dai professionisti: meno di un mese fa, è stato il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Elio Masciovecchio a puntare il dito contro l’assenza di sistemi digitali al Genio Civile, motivo ulteriore per il quale le pratiche subiscono estremi rallentamenti e restano bloccate.

Di seguito, la nota dettagliata di Fulgenzio Ciccozzi

L’oggetto riportato nell’art. 1 della L.R. n. 28 del 11.08.2011,  che ha come finalità la tutela della pubblica incolumità e il miglioramento delle azioni volte alla prevenzione e alla riduzione del rischio sismico, nel rispetto di quanto dispone il Testo Unico in materia edilizia (DPR 380/2001), è ineccepibile nel merito, ma, qui nel cratere, di difficile applicazione, poiché  ha trovato (giugno 2016) impreparati gli uffici del Genio Civile di L’Aquila che per vastità e mole di lavoro non avevano personale tecnico a sufficienza per poter espletare, in tempi ragionevoli, un ulteriore controllo dei progetti della ricostruzione.

Cosicché, nonostante le pratiche siano state istruite dagli uffici dell’USRA e passate al vaglio del Comune, che poi ha provveduto a erogare un primo acconto, si trovano bloccate al Genio Civile, lasciando la somma anticipata in letargo e inutilizzabile nei conti correnti dedicati intestati ai proprietari degli immobili oggetto di ristrutturazione, i quali sono costretti a chiedere la sospensione dei lavori.

Come al solito, i “contribuenti” titolari di un diritto reale su un fabbricato si trovano tra l’incudine e il martello, e per l’ennesima volta vedono smarrita la strada che dovrebbe riportarli “a casa”.

Non solo, questa anomala situazione crea danni alle imprese e intralcia ulteriormente l’attività dei professionisti.

A questo punto ci si chiede: nel momento in cui già si sapeva che legge doveva quanto prima essere recepita, perché non sono stati presi i dovuti rimedi, come a suo tempo promesso, in assenza dei quali si è rallentato oltremodo il processo di ricostruzione?

Poiché c’era carenza di personale nell’ufficio regionale preposto, è stato dunque necessario reperire tecnici strutturisti, tenendo conto che difficilmente i contributi attualmente destinati all’uopo (BURA n.148 del 25.11.16) siano sufficienti ad ammortizzare gli oneri professionali necessari per avvalersi di collaboratori esterni altamente qualificati. Siamo arrivati a marzo 2017 e negli uffici del Genio Civile ci sono ancora pratiche depositate agli inizi di Settembre 2016 che devono essere addirittura riassegnate in relazione all’arrivo dei nuovi collaboratori.

Pertanto, ad oggi, l’approvazione (dicembre 2016) in Commissione Territorio della Regione Abruzzo del regolamento attuativo della legge di riforma del Genio Civile, volto a rendere più agevole la revisione delle pratiche della ricostruzione, non dà ancora i frutti sperati.

C’è intanto che è costretto a pagare la polizza fideiussoria in virtù degli accolli di spese direttamente riconducibili al proprietario dell’immobile danneggiato, il cui canone potrebbe dilungarsi e gravare ulteriormente sul menage economico familiare.

Al danno si unisce, dunque, la beffa.

Arrivati a questo punto, passiamo la palla a chi di competenza chiedendo delle delucidazioni in merito e soprattutto la cortesia di fornire solide e sollecite soluzioni. I cittadini sono esasperati!!!!!