SP86, due mesi non bastano per riaprirla

Stanno per compiersi i due mesi dalla chiusura della SP86 del Gran Sasso, quella che da Assergi porta a Campotosto: e ancora non c’è traccia di un provvedimento di riapertura e di sgombero della strada dagli alberi e dai massi che hanno invaso la carreggiata in seguito alle slavine di fine gennaio.

Come vi abbiamo raccontato più volte dalla pagine de Il Capoluogo, La neve non c’è più da giorni ma gli arbusti e i sassi restano, così come, chiusa e immobile, resta la grande sbarra verde, che impedisce il passaggio agli allevatori e, ancor peggio, ai turisti. Una situazione paradossale, che va a penalizzare giorno dopo giorno il nostro territorio e la montagna che si dice di voler valorizzare: ma che poi per assenza di fondi, come denunciato dalla Provincia – o anche di volontà – si lascia morire.
Ieri il flash mob del Gruppo Aquilano di Azione Civica “Jemo ‘nnanzi” che si è recato proprio davanti alla sbarra, posando con il tricolore, per rivolgere un sentito appello alle Istituzioni affinché vengano riaperte con ogni urgenza le strade per il Vasto e per Montecristo.


I problemi sono molteplici. La strada panoramica che da Assergi congiunge al passo delle Capannelle è di competenza della Provincia dell’Aquila, l’ente spogliato di fondi e personale nel 2014 dalla riforma Delrio: la stessa Provincia che ha presentato un esposto cautelativo per denunciare i gravi danni che quei tagli portano con sè, principalmente per quanto riguarda gli interventi su scuole superiori e strade.
Ma riforma o non riforma, la chiusura di questa strada è l’emblema di un Gran Sasso abbandonato, la disfatta di chi vorrebbe vivere dello sviluppo della cima più alta dell’Appennino Centrale.
Pochi allevatori sono rimasti a combattere per difendere i loro pascoli e neanche loro hanno il diritto di passare per raggiungere le stalle e gli animali.
Il turismo, ovviamente, ne risente moltissimo soprattutto in queste giornata di inizio primavera. Il 2 aprile, anniversario della morte di Wojtyla, dovrebbero arrivare dei fedeli polacchi per visitare il Santuario della Jenca: ma la prenotazione dei turisti è tenuta in sospeso, in attesa di un ritorno alla normale viabilità.
(e.f.)