Il sindaco esce dall’Ance

di Roberta Galeotti e Francesca Marchi
L’Auditorium dell’Ance si riempie in occasione del confronto tra i tre candidati sindaci che si scontreranno alle primarie del 9 e 10 aprile.
Le vere elezioni si giocano proprio su queste primarie.
Tra interviste e presentazioni, i tre candidati scelgono anche la strada del confronto pubblico: otto domande e regole ferree per i tempi e per gli spazi concessi.

Lelio De Santis seduto tra i due titani del Pd, Americo Di Benedetto e Pierpaolo Petrucci.
A moderare il dibattito la padrona di casa Giusy Fonzi, responsabile della comunicazione dell’Ance.
Grande assente il sindaco Pd uscente, Massimo Cialente.
Non se le mandano a dire i tre candidati sulla primogenitura della candidatura.
Di Benedetto punta sui suoi risultati concreti e sul riscontro trovato tra le gente. Pietrucci preme sui suoi 40 anni: “Rappresento il rinnovamento che vuole la città”. De Santis concentra l’attenzione sulla sua presenza: “La mia candidatura è il pluralismo culturale e politico, arricchisco le primarie che altrimenti si sarebbero svolte tra i soli due Pd”.
Ricostruzione, sicurezza, turismo, gestione emergenza in seguito ai nuovi terremoti, patrimonio alloggi post sisma, spopolamento, cultura, occupazione, il rilancio della città come territorio, infrastrutture. Questi i punti fondamentali affrontati nel dibattito.
Sono passati molti fondi in 8 anni sulla città: 17 miliardi sulla ricostruzione e 80 milioni nei sottoservizi. Cosa è rimasto in termini di ricchezza?
Un esempio su tutti: come può essere in crisi l’unico cementificio del territorio? La sacci presente nel più grande cantiere d’Europa?
Pietrucci: Il paradosso del più grande cantiere d’Europa. Non si trova lavoro, l’esigenza è coinvolgere la classe imprenditoriale, dobbiamo coinvolgere il mondo edile attraverso dei programmi. C’è bisogno di investimenti sul sociale, sullo sport. Una cosa che farò immediatamente quando sarò eletto è coinvolgere la classe imprenditoriale
De Santis: Tocchiamo con mano questo dato. nemmeno un operaio trova lavoro. Io credo che ci voglia un’operazione di solidarietà, le imprese devono ridare qualcosa alla città a partire dal sostegno occupazionale. Quando parliamo di squadra io mi riferisco proprio a questo.
Di Benedetto: I fondi ci sono grazie al Governo Renzi. L’edilizia è cresciuta, relativamente al mio piccolo la stazione appaltante dei sottoservizi sono quelle aquilane.