L’Aquila e i suoi turisti solitari

3 aprile 2017 | 12:33
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L’Aquila e i suoi turisti solitari

L’info point è chiuso e i cartelli non sono sufficienti ad accompagnare il turista nella visita della città. Ma L’Aquila non doveva ripartire dal turismo?

In auto, per quel che si può, oppure a piedi per scoprire la città.
Il turista si scontra con indicazioni incomplete o del tutto assenti nel cuore del centro storico di L’Aquila.
A Piazza Duomo l’info point resta chiuso, anche in un weekend come quello appena trascorso, dove qualche turista si è fatto vedere in città.
Dov’è la Basilica di San Bernardino? E quella di Collemaggio? A chi chiedere?

Ci sono sempre i commercianti che si improvvisano guide turistiche e danno indicazioni a chi ne ha bisogno.

I palazzi in ricostruzione? Non se la passano meglio. Qualcuno in questi otto anni ha sollevato il problema, riconoscendo l’importanza di informare chi passa di qui per un giorno, ma anche l’aquilano che va in centro.

Eppure di annunci ce ne sono stati tantissimi: a partire dall’info point sempre aperto fino a quello itinerante, passando per la possibilità di noleggiare mountain bike per escursioni turistiche. Insomma servizi per il turista, ma era il 2014.
Per tenere il box di Piazza Duomo aperto ci vorrebbero all’incirca mille euro al mese, ma in un momento di tagli la cifra è esosa.
Un’occasione imperdibile sul fronte turismo si è avuta nei giorni scorsi, quando 200 tour operator hanno invaso L’Aquila e i suoi borghi circostanti. Il più grande consorzio di tour operator d’Europa, il tedesco Rtk e che raccoglie 6mila tra operatori e agenzie di viaggio, ha individuato il territorio aquilano per l’annuale educational.
I problemi storici questa volta si sono sommati alle emergenze del terremoto tanto che  l’Abruzzo è fuori dai cataloghi internazionali dei principali tour operator.