I terremotati si stringono a L’Aquila





La notte più lunga dell’anno, qui a L’Aquila, è arrivata di nuovo. E’ l’ottavo anniversario dal sisma del 6 aprile e la città fa memoria di quella notte con la fiaccolata organizzata dai Comitati dei Familiari delle Vittime.
E’ partito alle 23 il corteo in memoria delle 309 vite spezzate. All’inizio di via XX Settembre si sono radunati cittadini e istituzioni. Tra la gente si notano le fasce tricolore dei sindaci di un cratere ormai allargato, dopo i terremoti dei mesi scorsi.
Presente una delegazione di Amatrice, colpita dal terremoto dello scorso 24 Agosto, insieme a quelle di Accumoli, Arquata del Tronto e Campotosto. Sono qui, stretti al dolore condiviso con gli aquilani, ma anche per “lottare” per la ricostruzione. Anche quest’anno ci sono i familiari delle vittime di Viareggio e le mamme della Terra dei Fuochi.
Tra le istituzioni: Massimo Cialente, presente per l’ultima volta nella veste di primo cittadino, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, il ministro per la Coesione territoriale Claudio De Vincenti e il sottosegretario con delega alla Ricostruzione, Paola De Micheli.
“Questa tragedia poteva e doveva essere evitata” – ribadiscono alcuni familiari in testa al corteo. Altri discutono sulla possibilità di rivisitare la commemorazione: un appuntamento diverso per rilanciare questo giorno di memoria. Si respira un clima diverso rispetto a quello degli altri anni. Non ci sono le settemila presenze degli anni scorsi. Forse la paura, forse la voglia di ‘lontananza’ da quella notte.
Ad aprire il corteo uno striscione bianco con i nomi delle 309 vittime. L’Aquila va avanti, ma non dimentica quella notte e il silenzio con il quale centinaia di persone stanno sfilando con le fiaccole in mano ne è testimonianza.

Partenza dal Tribunale, luogo quanto mai simbolico: non solo per quella giustizia invocata per lunghissimi anni, ma anche perché sono molte le persone affacciate alle finestre e le luci accese dei palazzi ricostruiti e di nuovo abitati in via XX Settembre.

Il corteo procede per raggiungere Piazza Duomo. A scandire il percorso le soste per ricordare chi non c’è più: davanti i palazzi crollati, ora in ricostruzione o in attesa di tornare a vita nuova, anche loro.

All’incrocio con Via Sallustio si ha la contezza di un corteo nutrito. Le fiaccole distribuite dalla Protezione Civile sono tantissime e danno vita a questo serpente luminoso e muto.

Una sosta, lunga e straziante, davanti alla casa dello Studente, uno dei simboli del terremoto aquilano. Poi di nuovo in marcia, sempre in silenzio, un silenzio atroce.
A Piazza Duomo inizia la lettura straziante dei nomi delle vittime. Qui, nella principale piazza cittadina, fra le gru e i teli dei cantieri di una città che cerca di ripartire.