Quando Adelchi Serena lottava per una grande L’Aquila





Erano gli anni ’30 quando Adelchi Serena, per lungo tempo podestà dell’Aquila, lavorava alla modernizzazione della città.
Nella puntata numero zero di “Quando L’Aquila sognava” a cura del direttore Roberta Galeotti e del vice direttore Fulgo Graziosi l’attenzione è concentrata sulla storia della piscina comunale.
“La piscina dei due blu” – così la ricorda Fulgo Graziosi. “Sono due azzurri che si fondono, l’aria e l’acqua che si attraggono attraverso la trasparenza dei vetri”.
Un mare in mezzo alle montagne.
“Adelchi Serena nel 1920 lottò contro Genova per avere l’assegnazione della Piscina Olimpica. Venne definito il più bel complesso polisportivo d’Italia dopo il Foro Italico di Roma”.

Campi da tennis, velodromo, stadio, piscina coperta, una vera rarità, verso il Gran Sasso, la funivia, a completamento di una ideologia che vedeva nello sport uno strumento di propaganda e di inquadramento di massa del regime – questo immaginava e realizzava il gerarca negli anni ’30.
“Ha resistito alle guerre e ai terremoti. E’ bella come 84 anni fa”.

Il prossimo appuntamento con “Quando L’Aquila sognava” mercoledì 19 aprile alle ore 10.30 in diretta Facebook sulla pagina de IlCapoluogo. Fulgo Graziosi parlerà della funivia del Gran Sasso.
