
di Roberta Galeotti
Arriva come una nota stonata un chiacchiericcio contro la condotta dell’ex manager Asl Giancarlo Silveri.
I fatti al centro dell’attenzione farebbero riferimento ad un avviso di Conclusione di Indagini notificato all’ex Manager alcuni mesi fa. La procura dell’Aquila avrebbe indagato sull’acquisto di tre macchinari comprati con sistema diretto, e quindi senza bando di gara, dalla Asl per una spesa di 5 milioni di euro.
«Sono stato informato di questa inchiesta mesi fa ed ho risposto alle accuse con un dettagliato dossier – ha spiegato al Capoluogo Giancarlo Silveri -. Una relazione tecnica sottoscritta dal direttore del dipartimento, Carlo Masciocchi, argomentava le motivazioni specifiche per cui i macchinari da acquistare fossero dei determinati apparecchi con delle qualità tecniche esclusive. La ditta produttrice, la Toshiba Medical System, ha presentato delle certificazioni, a norma di legge, che dimostravano l’unicità dei macchinari, confermando le richieste tecniche dei medici.
Non avrei le competenze per oppormi alle richieste di specificità fatte dai medici e sottoscritte da un direttore di dipartimento».
Gli inquirenti accusavano l’ex manager di «mancanze nel controllo» che sarebbero «talmente tante e gravi da non trovare giustificazione, neanche nel mancato controllo dei suoi collaboratori».
L’inchiesta è stata chiusa. L’accusa avrebbe chiesto l’archiviazione per il direttore del dipartimento, Carlo Masciocchi, mentre sarebbe ancora incerta la decisione nei riguardi dell’ex manager.
La ridondanza, lontano dalla notifica e senza novità legali, appare quanto mai strana, soprattutto in questo specifico momento politico in cui Silveri è in ballo come candidato sindaco di L’Aquila.