L’Alto Aterno che resiste

di Nando Giammarini
Un Paese e la propria Comunità continuano a vivere, nonostante eventuali danni provocati dal terremoto, se oltre alla sistemazione abitativa c’è rinascita del tessuto sociale e ripresa delle attività produttive. Diversamente si arriva alla desertificazione dei vari territori. Cosa che non vorremmo mai poiché significa la fine dei nostri maestosi borghi montani.
Solo per quel che concerne il settore della ristorazione nelle zone terremotate si registra, negli ultimi 8 mesi una grande perdita stimata intorno ai 30 mila euro con un abbandono del 45% della clientela.
Occorre un grande sforzo, anche in previsione della Pasqua ormai alle porte, per riportare gente nelle tante aziende agrituristiche esistenti in Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo in tutte quelle strutture in cui sono rispettate tutte le norme di sicurezza poiché costruite con criteri antisismici.
La rinascita delle zone maggiormente colpite dal terremoto e del cratere sismico passa attraverso la ripresa del lavoro facilitata da sgravi fiscali e il via libera, i giorni scorsi in Consiglio dei Ministri, alle Zone franche urbane. Esse consistono in zero tasse e contributi per due anni per le attività d’impresa che daranno futuro alle aree colpite dal sisma. Un aiuto concreto a chi vuole continuare a vivere e lavorare nei nostri straordinari territori.
Analogo eccezionale impegno necessita in Alta Valle dell’Aterno per la ripresa delle varie attività produttive onde evitare l’acuirsi della temibile spinta dello spopolamento.
In primis la Rsache, oltre l’amorevole assistenza prestata dal personale sanitario agli anziani ospiti, è il volano dell’economia locale. Attualmente i pazienti sono stati trasferiti in altre strutture della Regione in attesa di essere sistemati, entro fine mese, nell’ex Onpi dell’Aquila e ciò permette anche la ripresa del lavoro del personale attualmente in cassa integrazione a zero ore. Si spera che i lavori di messa in sicurezza dell’edificio di Montereale siano effettuati in breve tempo e la struttura possa essere resa di nuovo funzionale quanto prima.
Sull’altro fronte, quello di un pizzico di fiducia e di speranza nella rinascita e nella ripresa della vita, registriamo l’avvio a piccoli passi.
E’ Montereale che resiste.
L’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Massimiliano Giorgi, lavora a spron battuto, da mattina a sera, per dare risposte di sua competenza ai cittadini ed alle attività economiche che lottano e vogliono ripartire. Tante le problematiche da affrontare e le situazioni di crisi presenti nel vasto territorio di competenza.
Ricordiamo che in seguito al sisma del 18 gennaio anche la locale stazione dei Carabinieri, presidio di legalità e sicurezza, è stata resa inagibile insieme a tante abitazione del centro storico.
Ma nel frattempo ha riaperto la farmacia, il tabaccaio e sabato prossimo riaprirà lo storico ristorante Thomas il cui proprietario, in un messaggio fb, oltre al ringraziamento all’Amministrazione Comunale, ha scritto:” Quelli che seguiranno saranno anni duri per tutti ma sono certo che Montereale tornerà a splendere”.
Altra bella notizia: a maggio dovrebbe essere inaugurato il nuovo plesso scolastico che servirà anche il vicino Comune di Capitignano e sarà la sede della Protezione civile comunale. Si tratta di una struttura realizzata con alti standard di sicurezza sismica. Per quanto possibile ed in tempi brevi si provveda a trovare, quantomeno, sistemazioni adeguate per tentare di normalizzare la vita di tanti nostri conterranei che non vogliono lasciare il territorio.