L’Aquila, 25 aprile, 72 anni dopo



di Eleonora Falci
Antonio Sericchi, di Celano, classe 1918. Ha ritirato lui personalmente, in mezzo a scroscianti applausi, la medaglia della Liberazione concessa dal Ministero della Difesa per “ricordare l’impegno per affermare i principi di libertà e indipendenza sui quali si fondano la Repubblica e la Costituzione”.

E’ stato questo uno dei momenti più toccanti in questa giornata dedicata alla celebrazione del 25 aprile, giorno della Liberazione dal nazifascismo. Alla Villa Comunale la consueta cerimonia di omaggio, con la deposizione della corona ai Caduti della Patria: presenti esponenti politici, istituzioni, forze armate e anche una delegazione di studenti dell’IIS Amedeo D’Aosta.




Ma soprattutto tanti aquilani, giovani e meno giovani, uniti nel ricordo e nella memoria di 72 anni fa.


Fitto il calendario delle manifestazioni odierne: si è iniziato alle 9, davanti allo stabilimento Thales Alenia, con l’omaggio ai caduti della Banca d’Italia. Alle 9.30, in piazza IX Martiri, l’omaggio ai Nove Martiri giovinetti uccisi dai nazifascisti: Bruno D’Inzillo, Bernardino Di Mario, Fernando Della Torre, Carmine Mancini, Giorgio Scimia, Francesco Colaiuda, Anteo Alleva, Sante Marchetti e Pio Bartolini. Avevano tutti tra i diciotto e vent’anni.
Alle 10.15, a Filetto, si è tenuta la commemorazione dei Martiri della strage omonima, per poi trasferirsi, appunto, alla Villa comunale, dove dopo l’alzabandiera e l’onore ai caduti, si è tenuta la consegna delle medaglie della Liberazione dalle mani del Prefetto dell’Aquila Giuseppe Linardi: Antonio Sericchi, appunto, e alla memoria di Nardelli Aurelio, nato ad Avezzano nel 1920, ritirata da un parente.
Poi, alle 11 ad Onna il ricordo della strage nazifascista e, in chiusura, alle 11:30, l’omaggio – all’interno della caserma Pasquali Campomizzi – al luogo del sacrificio dei Nove Martiri Aquilani.