L’Aquila incontra Shakespeare

26 aprile 2017 | 11:30
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L’Aquila incontra Shakespeare

Cool-tura, rubrica di Valeria Mancini*

In attesa della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, indetta dall’Unesco a partire dal 23 Aprile 1996, la Nuova Acropoli, sempre con l’idea di promuovere la cultura e la letteratura, ha partecipato con un incontro molto inusuale.

Shake-Speare, un aperitivo con William” è stato formativo e divertente al tempo stesso. Innanzitutto, la scelta di promuovere le opere di William Shakespeare è stata dettata dal fatto che nessuno più di lui merita di essere celebrato in un giorno in cui si rivendica il diritto d’autore. Come più volte ci è stato ricordato durante l’incontro, Shakespeare non pubblicò nessun opera in vita, infatti si dice che esse siano giunte sino a noi per mezzo delle trascrizioni fatte da terze persone. Ciò dimostra che gli furono pertanto rubate. Seppur pubblicati postumi, i suoi scritti lo resero celebre come nessun drammaturgo prima di lui.

Shakespeare

Shakespeare in ogni opera, in ogni tema, ci arriva al cuore”: così ci viene spesso presentato quest’autore; ci dimostra infatti che solo scrivendo col cuore possono venir fuori parole elevate.
Sebbene della sua vita non si sappia quasi nulla, dai suoi testi  si evince un uomo pieno di valori, legato alle passioni e che credeva nell’amore nelle sue forme più varie.

E’ stato proprio quest’ultimo sentimento il filo conduttore che ha guidato gli organizzatori dell’evento nella scelta dei brani da presentare.  Per citarne alcune, abbiamo assistito all’amore per la patria con “Enrico V”, all’amore per i valori con “Giulio Cesare”, all’amore per l’unione con “Romeo e Giulietta” e alla definizione compiuta dell’amore con il sonetto 116 («…  se questo è errore e mi sarà provato, / io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.»).

Nonostante la complessità dei temi affrontati, ogni opera ci è stata accuratamente spiegata, lasciando spazio anche per le curiosità; ciascuna spiegazione è stata accompagnata da brani recitati o cantati, da letture e danze. Decisamente uno spettacolo a tutto tondo, in cui il pubblico è stato spesso coinvolto.  Molto bella è stata l’idea di dividerci per tavoli e di metterci alla prova con un quiz a risposta multipla sull’opera più conosciuta di Shakespeare, che è appunto “Romeo e Giulietta”. Iniziative del genere andrebbero organizzate più spesso.

La cultura, affinché sia accessibile a tutti, è importante che venga presentata anche in questo modo, specialmente per coloro che non riescono a comprendere il piacere della lettura.

Educare alla lettura è importante: è un aspetto da non sottovalutare mai!

Valeria Mancini*Cool-tura, la rubrica di Valeria Mancini per IlCapoluogo

«Sono Valeria Mancini, ho vent’anni e studio “Arti e scienze dello spettacolo” all’università La Sapienza di Roma. Sono un’appassionata di cinema classico, amante dell’irriverente e mai banale Billy Wilder. Trovo che non ci sia  nulla di più suggestivo del jazz.

Cedo costantemente al vizio della critica, non sia mai che io mi astenga dell’esprimere un giudizio… amaro o dolce  che sia.
“Non c’è parola che non nasca da un respiro che la genera e non c’è respiro se manca il palpito dell’esistenza”: questo è il mio credo quando si tratta di Cantare, ancor di più quando è il caso di Scrivere».