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Gran Sasso, dodici mesi di emozioni vere

28 aprile 2017 | 10:22
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Gran Sasso, dodici mesi di emozioni vere

di Roberta Galeotti

«Vivere il Gran Sasso dodici mesi l’anno, significa veramente amare la nostra montagna» non è uno slogan elettorale ed è una frase detta da un maestro aquilano di Snowboard.

Antonio Tresca è aquilano, ma ha vissuto per molti anni sulle Dolomiti. «Ho lavorato  a Selva di Val Gardena, a Livigno, a Bormio, sui ghiacciai dello Stelvio. Per 10 anni ho insegnato snowboard sulle Dolomiti, dove impari a vivere e a lavorare per 12 mesi, poi il richiamo della mia montagna è stato troppo forte e sono tornato sul Gran Sasso. Con 4 amici al bar mi sono ritrovato a condividere un progetto, tirando dentro dei professionisti della montagna.

Il mio grande cruccio era vedere il Gran Sasso ostaggio del concetto di Parco Nazionale, mentre le Dolomiti ne hanno fatto il loro più grande vantaggio.

Sulle Dolomiti il concetto del Parco come Patrimonio dell’Umanità è scritto ovunque. Ogni 10 metri c’è un cartello che lo ricorda al turista o all’escursionista di turno. Così quando sono tornato a vivere a L’Aquila ed ho ritrovato i miei amici della montagna, insieme abbiamo iniziato ad interloquire con gli addetti del Parco e con gli uffici del Centro Turistico del Gran Sasso, cercando di mettere in rete le competenze per sviluppare dei progetti turistici della montagna intesa a 360 gradi. Abbiamo coinvolto gli operatori turistici e abbiamo girato dei video professionali per promuovere il turismo montano estivo ed invernale sul Gran Sasso. Due di questi video saranno proiettati a Londra, proprio in questi giorni, da un grande tour operator internazionale. In breve tempo ci siamo ritrovati in una decina di professionisti, grafici, videomaker o piloti di droni, tutti appassionati di montagna e tutti cresciuti a Campo Imperatore.

Ognuno di noi ha messo a disposizione le proprie competenze per promuovere gli sport sul Gran Sasso e nell’estate del 2016 l’associazione Higher Gran Sasso Activities ha iniziato ad operare a Campo Imperatore. Mountain bike, trekking, parapendio e deltaplano sono alcune delle attività che abbiamo iniziato a promuovere. Siamo riusciti a tracciare e pulire degli itinerari adatti anche alle famiglie e, con la collaborazione del CTGS e del Parco, abbiamo individuato 23 chilometri di tracciato che ripercorre esattamente il vecchio tratturo della transumanza, con un forte legame storico ed un bassissimo impatto ambientale.

L’arrivo della stagione invernale, poi, ci ha permesso di progettare ed aprire uno Snow Park, nella zona di ingresso del comprensorio a destra delle Fontari. Il Gran Sasso Snow Park è stato realizzato acquistando strutture dalla Scandinavian Shapers, con un investimento del Centro Turistico di scarsi 15mila euro, in 3 mesi è stato possibile avere 47 giorni di apertura, organizzare una gara di Coppa Europa, che ha riempito l’albergo di Campo Imperatore per una settimana; una selezione nazionale di maestri di snowboard, organizzata dalla regione Basilicata, e una settimana di modulo di formazione per maestri.

In questi mesi sono salito tutte le mattine con la funivia delle 7:00  – ha raccontato Antonio al Capoluogo – ed ogni mattina mi sono meravigliato per i colori straordinari della montagna. La roccia acquisisce quella colorazione violacea tipica della ‘dolomia’, la stessa roccia che compone le Dolomiti.

Il Gran Sasso ha delle grandi potenzialità turistiche, regala emozioni vere».

Ha aggiunto Antonio, fermamente convinto di testimoniare una svolta nella coniugazione degli sport montani praticabili -. «Siamo dei convinti sostenitori del Free ride (cioè di tutti gli sport praticabili senza l’uso degli impianti, ndr), se si può fare in sicurezza in altri posti del mondo, perchè non si potrebbero fare anche sul Gran Sasso? Sulle Dolomiti, per parlare di quello che conosco personalmente, ci sono dei Gate di sicurezza che ti immettono nella distesa della neve libera, che si possono oltrepassare indossando gli artva (cioè gli Apparecchi di Ricerca dei Travolti in Valanga, normati dalla L.R. 16 ottobre 2015, n. 31 Modifiche alla L.R. 8 marzo 2005, n. 24, ndr). Passando il Gate un apparecchio rileva il dispositivo per il recupero nella neve fresca e tu puoi concederti di vivere la neve liberamente, in sicurezza».

Commentando la nuova proposta di legge regionale Reasta, per Antonio «è la conoscenza della montagna, che ti salva, non una legge proibizionista. Dovremmo preoccuparci di formare i bambini a scuola, dando indicazioni e fornendo conoscenza. Le istituzioni devono diffondere la cultura della montagna».

«Il vento è sempre stato il grande problema degli impianti e della neve di Campo Imperatore, ma potrebbe essere utilizzato per le altre attività come il parapendio, il deltaplano e lo snowkite, la disciplina di nicchia che potrebbe essere ben sviluppata sul Gran Sasso, che presenta la piana verso il lago Racollo, senza ostacoli e senza rischi.gran sasso

Tra noi, infine, ci sono diversi accompagnatori di media montagna che organizzano trekking e ciaspolate, i cui itinerari possono essere riutilizzati per le passeggiate in estate o per le uscite in mountain bike».

Insieme ad Antonio fanno parte dell’associazione Higher Devis Di Massimo, che ha vissuto in Canada un anno, appassionato di mountain bike. Emanuele De Simone, istruttore di sci, ha lavorato sulle Dolomiti ed è un accompagnatore di mountain bike. Massimo Rotellini, istruttore di parapendio e deltaplano. Simon Critchel, istruttore di Snowkite. Mattia Tirone, istruttore di mountain bike e Mauro Pagliai, pilota di droni di fama internazionale, autore delle riprese del video. GRAN SASSO