Di Benedetto da Gruber: in politica c’è bisogno di persone normali

3 maggio 2017 | 22:42
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Di Benedetto da Gruber: in politica c’è bisogno di persone normali

Dai vaccini alle primarie: un confronto a 360 gradi quello che ha visto protagonisti, su La7, Americo Di Benedetto, candidato sindaco per il centrosinista a L’Aquila, e Luca Pirondini, candidato per il M5S a Genova.

I due, ospiti della trasmissione di Lilli Gruber, si sono misurati con le domande, spesso spinose, di Marcello Sorgi sui temi di massima attualità in questi giorni post primarie del PD e di polemica sui vaccini per i pentastellati: e spesso l’uno è intervenuto sul terreno dell’altro.

Di Benedetto rivendica l’eccezionale risultato di votanti conseguito nelle primarie aquilane: “Nella storia delle primarie abbiamo ottenuto un risultato incredibile. A L’Aquila ha votato il 25% di chi di solito si reca alle urne. Un risultato importante, se si considera la disaffezione della politica attuale, il partito del non voto che va per la maggiore, la situazione congiunturale e di difficoltà legata al terremoto: portare a votare così tante persone è stato un risultato straordinario di partecipazione che legittima la persona che deve candidarsi.”

americo di benedetto da Lilli Gruber
americo di benedetto da Lilli Gruber

“Vincerà al primo turno?” incalza Gruber. “Io sono molto attento. Credo che si debba essere molto rispettosi della volontà degli elettori, misurarsi con gli altri candidati, cercare di trasmettere la proposta che facciamo agli elettori. Non guasta un pizzico di modestia: dobbiamo essere credibili, entrare nel sentimento degli elettori. Vengo da un percorso di amministrazione prima come sindaco, poi come coordinatore dei sindaci del Cratere, poi come Presidente di GSA : L’Aquila è una città storica che sarà all’avanguardia. Mi propongo per il risultato delle mie azioni, per la mia età ma anche per la consistenza elettorale che solo dopo il voto potrà essere verificata.

Perché i giovani sembrano abbandonare il PD?” chiede Lilli Gruber.

“Il movimento di protesta affascina di più una classe giovanile. Un errore vero e proprio non credo che ci sia. C’è però la necessità di andare a recuperare il terreno perduto attraverso azioni di coinvolgimento diverse rispetto alla protesta. Oggi in politica c’è l’esigenza di persone normali, che abbiano fatto un percorso di vita, certificabile, con una parentesi dedicata all’impegno politico. Sono sempre stato un commercialista, con una passione per la politica e per l’impegno amministrativo. L’ho ritenuta una parte importante della mia vita, ma non totalmente assorbente”

americo di benedetto da Lilli Gruber
americo di benedetto da Lilli Gruber

“Renzi verrà a l’Aquila?” chiede la conduttrice. Di Benedetto non si sbilancia: “vediamo” dice. Ma torna sui dati dei votanti alle primarie, rispondendo alle critiche del candidato sindaco di Genova Pirondini: “Non c’è stato un calo dell’affluenza in questi anni: si può invece parlare di uno scorporo del PD”.  Poi, l’affondo ai grillini: “Se parliamo di numeri, a L’Aquila il Movimento 5 Stelle ha scelto il candidato sindaco votando in 30 e quello più votato ha preso 19 voti: quindi con tutta la massima volontà e disponibilità bisogna ponderare i numeri. Renzi ha vinto”.

Sul finale di trasmissione, i toni si accendono, con Pirondini che si sovrappone a Di Benedetto nelle risposte: all’aspirante candidato sindaco dell’Aquila che rimarca come il Governo Renzi abbia dato, per la prima volta negli ultimi anni, ossigeno alle realtà locali, con molta attenzione alla ricerca, all’Università e all’innovazione, Pirondini risponde che invece di occuparsi dei clic del M5S il PD dovrebbe occuparsi del clic delle manette di esponenti democratici, con il riferimento al sindaco di Terni e ad un suo assessore coinvolto in un’inchiesta giudiziaria.

“La generalizzazione è il male della politica: vi proponete come nuovo e poi…” taglia corto Di Benedetto.