Regione, conti in rosso e sit in

Rendiconto del 2013 bocciato, incostituzionali diverse legge regionali.
Dalla Corte Costituzionale arriva un bel ceffone alla Regione Abruzzo, svelato stamane dal quotidiano online Prima da Noi. La sentenza con la quale la Corte Costituzionale boccia il rendiconto del 2013 (quello approvato con due anni di ritardo) è del 27 aprile scorso ed è venuta alla luce solo nelle ultime ore.
La Corte Costituzionale ha recepito e rilanciato quindi i rilievi fatti due anni fa dalla Corte dei Conti, in base ai quali era anche possibile ragionare su un eventuale scioglimento del consiglio regionale, viste le pesanti contestazioni fatte in merito ai conti – per usare un eufemismo – non proprio in ordine: dai rendiconti 2013 – 2014 – 2015 – 2016 non ancora approvati al mancato accertamento dei residui per diverse annualità, passando per il mancato riallineamento del ciclo di bilancio ad una tempistica conforme a normativa.
Insomma, ce n’è per tutti. Al tempo stesso, sono state dichiarate incostituzionali tre leggi contabili emanate dalla Regione, due di gennaio del 2013, l’altra di luglio, che sono servite ad ‘aggiustare’ il tiro sulle finanze regionali. “Un mosaico finanziario che produce, contestualmente, un allargamento della spesa consentita e una alterazione del risultato finanziario caratterizzante, allo stato, la Regione Abruzzo”: questa l’osservazione della Suprema Corte.
Con un risveglio simile, ci si sarebbe aspettato, nella seduta odierna del consiglio regionale , un chiarimento, una presa di posizione: nulla, in attesa di prossime delucidazioni. Si va avanti, in Regione, trascinandosi fra interpellanze e interrogazioni vecchie di mesi (anche 14) e addirittura nuovamente rinviate.

Gli unici a commentare quanto emerso sono i Cinque Stelle:
Mancherebbe un accertamento corretto dei residui attivi e passivi, che, unitamente allo sforamento dei limiti di spesa attraverso l’iscrizione di fittizie partite di entrata, l’utilizzo di economie vincolate, spese prive di copertura e non previste da nessuna disposizione di legge vigente, renderebbe impossibile conoscere quale sia l’esatta situazione in cui versano le casse regionali. In parole semplici risulta impossibile una esatta determinazione dei conti della Regione finendo il rendiconto 2013 col creare una alterazione gravissima del risultato finanziario e col pregiudicare ulteriormente l’equilibrio finanziario dell’Ente già fortemente inciso e compromesso, a parere della Corte, dalle pregresse gestioni. Insomma – ha chiarito il capogruppo Mercante – una bocciatura pesantissima delle precedenti amministrazioni che non risparmia nessuno, né il governo Chiodi né tantomeno quello attuale, visto che, ad irregolarità reiterate e consolidate in tutti questi anni si è cercato di mettere una pezza attraverso una rappresentazione distorta dei risultati della gestione.
Nel frattempo, fuori dall’Emiciclo sono scesi in piazza i comitati da tutto Abruzzo (ve ne abbiamo parlato qui): un sit in “proclamato per denunciare il fatto che l’Abruzzo cade a pezzi, dalle aree interne alla costa”. I comitati hanno presentato un documento contenente alcune specifiche richieste di interventi considerati ineludibili, da attuare in via prioritaria: fra questi, l’adeguamento sismico di tutti gli edifici scolastici abruzzesi e della residenzialità ERP.


“Viviamo in una regione che cade a pezzi, letteralmente. A 8 anni dal terremoto dell’Aquila molte delle scuole e degli edifici pubblici non sono sicuri. A questo si sono aggiunte decine di scuole in tutto il territorio, come a Teramo, dove inoltre da mesi sono migliaia le persone sfollate e sgomberate. Per queste e altre ragioni abbiamo deciso di scendere in piazza”. Così il cartello di associazioni che oggi ha manifestato.
“L’Italia ha il record di poche case popolari e il record assoluto di dissesto idrogeologico, è assurdo che chi ci governa continui a spendere per mega opere inutili che spesso alimentano il malaffare”, ha detto Michelangelo Giglio dell’Aisa. Un’attivista di Teramo, Valentina, ha detto che “l’emergenza incredibile che si è verificata a gennaio ha dimostrato l’incapacità di far fronte ad emergenze che pure dovrebbero essere prevedibili, è l’ulteriore prova che c’è un abbandono degli spazi pubblici e che è dimenticata la cultura della prevenzione”.
I LAVORI
Cratere, niente tasse universitarie: La giunta regionale, nella seduta di oggi pomeriggio all’Aquila, ha approvato l’esenzione dal pagamento della tassa regionale per il diritto allo studio universitario per gli studenti residenti non solo nei 14 Comuni del cratere sismico dell’Abruzzo, ma anche negli 82 centri di Marche, Umbria e Lazio. Il provvedimento riguarda la tassa dovuta per l’anno accademico 2016-2017 (che viene versata alle Adsu) e riguarda gli iscritti agli atenei di Chieti-Pescara, L’Aquila e Teramo, nonché quelli che frequentano le istituzioni per l’alta formazione artistica e musicale.
Trasporti, niente taglio per i comuni del cratere : Approvato in Consiglio regionale il provvedimento presentato dai consiglieri del Partito democratico Camillo D’Alessandro e Pierpaolo Pietrucci che dispone l’esenzione, per i Comuni della provincia dell’Aquila e di Teramo inseriti nel cratere sismico formato in seguito ai terremoti che hanno colpito nei mesi scorsi il Centro Italia, dal taglio del cinque per cento delle corse del trasporto pubblico. Il taglio è stato disposto da un provvedimento della Regione di un anno fa: a seguito di una diminuzione dei fondi trasferiti dallo Stato l’ente ha stabilito una riduzione del cinque per cento del servizio delle aziende di trasporto pubblico locale. “Dal taglio decidemmo di escludere L’Aquila in virtù della particolare conformazione urbanistica formatasi a seguito del sisma”, spiega Pietrucci. “La stessa esenzione – dichiara D’Alessandro – è ora disposta per i Comuni abruzzesi che affrontano le conseguenze dei terremoti dei mesi scorsi. Si tratta di una misura di equità, per tutelare e salvaguardare il servizio pubblico a favore di popolazioni che si trovano già ad affrontare disagi e sofferenze”.
Istituito un osservatorio della legalità – In sostanza l’osservatorio sarà rappresentato da una task force, che sarà composta con un comitato di indirizzo composto da consiglieri regionali, un rappresentante della giunta ed, a seconda della materia trattata da rappresentanti delle associazioni antimafia, antiracket ed usura, dalle organizzazioni di imprenditori e commercianti. “Con l’osservatorio abbiamo fornito uno strumento che sia di supporto agli uomini di giustizia che quotidianamente combattono il fenomeno criminale – spiega l’esponente Cinque Stelle Smargiassi – la politica deve smettere di delegare esclusivamente alla magistratura la tutela della legalità”.
Via libera a interventi su interporti regionali – Il consiglio regionale ha approvato il progetto di legge regionale su norme e indirizzi sull’intermodalità regionale finalizzato a definire le procedure di affidamento in gestione dei centri dell’intermodalità regionale, degli autoporti di Roseto (Teramo) e San Salvo (Chieti) e del Centro smistamento merci della Marsica.
(e.f.)