Case popolari, segnalazioni e pericoli

28 maggio 2017 | 13:16
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Case popolari, segnalazioni e pericoli

Quello della ricostruzione delle case popolari è un tema scottante di cui questo giornale si è più volte occupato.

Una ricostruzione in stallo, con edifici pericolanti e senza alcun puntellamento. Un cronoprogramma atteso con ansia per anni, dopo promesse e smentite, poi l’annuncio del 22 maggio: ottanta milioni in tre anni per terminare – più spesso per iniziare – i lavori per 372 alloggi tra L’Aquila e i Comuni del cratere. Questa la sintesi di una vicenda controversa.

[Case popolari, è ancora 6 aprile 2009]

la magica città del natale 2016

“Venerdì mattina, su nostra richiesta, una squadra dei vigili del fuoco, che ringraziamo per la solerzia, si è recata in Via San Gabriele dell’Addolorata a San Sisto per verificare lo stato dei luoghi. Da una segnalazione di alcuni cittadini, verificata di persona, abbiamo documentato diverse criticità”, spiega Marulli.

“A cominciare da un grosso caseggiato di proprietà dell’Ater in condizioni di instabilità strutturale. Da abbattere e ricostruire, nonostante la precarietà, non ha minimamente un puntellamento che lo sorregga. Oltretutto non è segnalato come zona rossa ma solamente delimitato con rete di cantiere plastificato, facile da levare, così come avvenuto, e dove transitano agevolmente dei passanti. Quello che sconvolge è che al piano terra è presente una cabina dell’Enel. Alcuni abitanti del quartiere ci hanno detto che la cabina è attiva e che quindi siamo in presenza di corrente elettrica.”

la magica città del natale 2016la magica città del natale 2016

In caso di cedimento del Palazzo un corto circuito avrebbe conseguenze disastrose per i cittadini del quartiere, denuncia il sindacato.

“Riteniamo urgente che gli enti preposti procedano con urgenza a bonificare la zona con adeguate transenne e puntellamenti e se in presenza di corrente provvedano a disattivare l’erogazione. Alla politica diciamo a chiare lettere che un immobile di proprietà dell’Ater non può rimanere in quelle condizioni per otto anni, bisognava intervenire prima.”

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L’edificio di San Sisto non è il solo in queste condizioni. Per le case popolari di via Amiternum, di Valle Pretara, al Torrione, a Cansatessa, a Preturo, a San Gregorio, per gli ex Incis di via XX Settembre e via Panfilo Tedeschi – a due passi da San Bernardino – è ancora 6 aprile 2009.

Il cronoprogramma prevede la riconsegna delle abitazioni popolari in ventiquattro mesi, a cominciare dalle palazzine di Via Amiternum, Valle Pretara e della zona di Piazza D’Armi. Coinvolti, con diverse competenze, Comune, Ater e Regione Abruzzo.

[Case popolari, finalmente il cronoprogramma]

In quelle case sventrate, prima del fatidico 6 aprile, vivevano oltre mille famiglie. [Diego Renzi]