Fare Centro e la ricostruzione che non c’è

“Finalmente è stato pubblicato il Bando Fare Centro, e subito dopo il Sindaco Cialente ha accusato la città dell’Aquila di essere preda di speculatori, ostaggio di proprietari che non esitano a chiedere fino a 28 euro al metro quadro per un negozio in centro storico! E pensare che quegli stessi locali sono stati ristrutturati con i soldi degli italiani” – ha tuonato – Sì insomma il Sindaco si è accorto che dopo aver privilegiato la ricostruzione dei palazzi del centro storico dell’Aquila con investimenti milionari, quegli stessi edifici evidentemente non erano di proprietà di poveri pensionati o di giovani precari! E che tutti quei negozi su cui spuntavano cartelli con la scritta affittasi man mano che la ricostruzione del centro galoppava, forse non appartenevano a dei poveri cristi visto che, questi proprietari oggetto delle critiche del Sindaco possono permettersi di chiedere cifre così improponibili da lasciare i loro locali inevitabilmente sfitti. Per fortuna che uno degli ultimi provvedimenti presi dall’amministrazione uscente è stato quello di adottare un sistema per calmierare gli affitti”.
“In pratica, a seconda delle zone della Città, viene stabilita una forbice per i canoni di locazione. Si va per esempio dai 10-20 euro al m² per l’asse centrale, agli 8-12 euro per i locali siti nelle zone di via Sallustio, via Garibaldi, piazza Chiarino, via Castello, via San Bernardino, via Sassa, piazza San Biagio, via Verdi, via Cavour, via Marrelli e via Patini. Lo stesso bando è valido, onde evitare ulteriori discriminazioni, anche per i centri storici delle frazioni, e prevede addirittura prezzi calmierati a seconda della zona di centro storico della frazione in cui desiderate aprire la vostra attività commerciale. Però fate attenzione, perché nelle piazze principali si pagheranno cifre ricomprese tra i 7 e 15 euro al m², mentre in tutte le altre zone di centro storico che non sono la piazza principale si sta tra i 5 e i 10 euro al m².
Cosa comporta aprire un’attività a Paganica: prezzi e luoghi discordanti
Quindi, per quanto riguarda Paganica, aprire un’attività tramite il bando Fare Centro sarà più oneroso in Piazza Umberto I piuttosto che al Colle! Vi ricordiamo inoltre che il bando scade a fine giugno. Peccato che all’amministrazione comunale sia sfuggito un particolare, e cioè che la ricostruzione delle frazioni è ferma al 2009, che nelle nostre piazze non ci sono le attività commerciali ricostruite con i soldi degli italiani con la scritta affittasi attaccata alle porte come nel centro storico dell’Aquila, e le poche attività attive nei nostri centri storici sono per lo più quelle graziate dal terremoto del 6 aprile! Ricordiamo ai più distratti, che quando il comune ha diviso Paganica in 6 comparti di finanziamento, la Piazza si era classificata seconda a vantaggio di Pietralata classificata prima (e non è la Corsa del Cappello!), e che quindi sarebbe stata finanziata solo in un secondo tempo. Solo dopo le proteste dei cittadini, del Comitato dei Presidenti di Consorzio e della Onlus Salviamo Paganica, che rivendicavano l’importante ruolo sociale e urbanistico che la Piazza riveste per tutta la collettività, uno scocciato Assessore alla ricostruzione la aggregò come sub-ambito di Pietralata e per fortuna oggi due dei tre aggregati che si affacciano su di essa sono cantierizzati”.