Giorgia Evangelista, la mia idea per L’Aquila

Elezioni 11 giugno 2017
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Ho sempre sostenuto che se ognuno di noi si concentrasse su ciò che nella propria vita sa e sa fare, riuscirebbe a contribuire al meglio al sostegno e allo sviluppo di questa città.
Insegno Arte, la creo e sono una mamma.
Sono una creativa e – ahimè, come la maggior parte dei creativi – sogno.
Provate ad immaginare se tutti i rifiuti “pesanti” della ricostruzione, quei rifiuti di macerie lasciati dai grandi carpentieri, venissero ricollocati e riutilizzati.
Con i sottoservizi sono emerse le vecchie tubature aquilane, testi scritti di un passato che sa ancora parlare: perché non riciclarle con il contributo delle molte capacità artistiche che sono presenti qui a L’Aquila? Verrebbero valorizzati tutti quegli artigiani che dopo il terremoto hanno visto cadere le loro attività e si contribuirebbe ad un nuovo e originale arredo urbano.
Come vi ho detto sono una mamma, ho un’adolescente a cui pensare. Mia figlia ha quindici anni e quando il sabato sera esce in centro con gli amici non sono serena, ho timore. Penso: “In centro cosa va a fare?”. Di notte ci sono solo pub, bar e ristoranti aperti.
Dopo il terremoto, sono aumentati i casi di alcolismo, i ragazzi sono “annoiati”, “apatici”, sono aumentati anche gli atti vandalici contro edifici da poco ristrutturati.
Ecco la mia proposta: aprire di notte, assieme a pub e locali, anche piccole attività artigiane. L’adolescente potrebbe scegliere come spendere diversamente parte della “paghetta”: magari con una cover personalizzata per il telefonino o un braccialetto di cuoio, anziché con due o tre bicchieri di birra.
Sono molte le città o i piccoli borghi che hanno fatto di questa visione la carta vincente, con tante piccole botteghe aperte sino a notte fonda: Sperlonga, Diamante, il meraviglioso Santo Stefano di Sessanio, per citarne solo alcuni.
Sarebbe una grande opportunità per i piccoli commercianti che prima del terremoto animavano L’Aquila e le serate in centro tornerebbero ad essere alla misura di tutti, adolescenti e famiglie.
Sono una mamma, ho un bimbo con un ritardo d’apprendimento: mi è difficile integrarlo. A L’Aquila esistono solo due centri: la comunità XXIV luglio, che ospita “disagi gravi”, e il Centro Sanstefar, che non riesce ad accogliere tutte le domande che arrivano.
Propongo allora un nuovo centro specializzato e competente per i bimbi come il mio, con un handicap “diverso”, non grave.
Infine, vorrei portare la vostra attenzione sulla Bellezza che ci circonda, il grande lascito dell’Arte e della Storia aquilane. Come valorizzarle? L’alternanza scuola-lavoro può costituire un’opportunità concreta: perché non coinvolgere i ragazzi delle scuole superiori nelle visite guidate ai nostri siti archeologici? La Necropoli di Fossa è perennemente chiusa, ad esempio. L’idea è creare uno stretto legame tra il Comune, gli enti preposti, e le nostre scuole, attraverso progetti culturali. Così facendo i ragazzi non solo contribuirebbero a mantenere in vita il nostro patrimonio, ma verrebbero educati ad apprezzarlo e valorizzarlo.
Giorgia Evangelista, per L’Aquila Futura.