Ipsiasar, che fine ha fatto la palestra?

Lo denunciano gli studenti dell’IPSIASAR che stamattina hanno organizzato un corteo verso la Provincia, autorizzato dalla Questura, per denunciare come, dopo mesi di disagi e di proteste, ancora non si sia arrivati ad una soluzione. I ragazzi hanno continuato a svolgere le loro lezioni di Scienze Motorie e Sportive negli impianti del Centi Colella.
La storia della Palestra dell’Ipsiasar è emblematica di una situazione ormai fuori controllo: il 9 marzo 2016 la Provincia visitò i locali di via Monte S. Rocco n. 15 per la consegna formale dei lavori di completamento della palestra lotto II, dopo una serie di stop burocratici. La riconsegna dei lavori fu fissata per il 4 settembre 2016: ma di quei lavori non si ha traccia e, di fatto, l’istituto ha speso 50 mila euro l’anno per utilizzare gli impianti di Centi Colella.


Leonardo Lattanzi, rappresentante d’Istituto, nell’intervista a Riccardo Centi Pizzutilli per Il Capoluogo: “Ci sentiamo presi in giro dalle istituzioni: dalla Provincia in particolare, che ci ha sempre ascoltato ma non sentito, promesso ma non fatto. Gli abbiamo dato forse troppa fiducia? Le loro promesse non sono mai state rispettate. Siamo qui oggi perché vogliamo ringraziare, in modo ironico, il Presidente della Provincia, l’Ingegnere e tutti quelli che hanno collaborato alla non riuscita della ricostruzione della nostra palestra. Speriamo a settembre cambi qualcosa, altrimenti torneremo a protestare in strada”.
Stefano Fattapposta, consulta comunale: “Con questa protesta cerchiamo di avere delle risposte, prima di tutto. Ma vorremmo dire grazie, ironicamente, perché abbiamo una palestra in cui piove, abbiamo speso soldi per andare a Centi Colella, con i bus che facevano la spola e con loro anche gli studenti. Siamo qui con una rappresentanza: farò presente questo problema come già è stato fatto presente l’anno scorso. Combatteremo per far valere i nostri diritti”.
La protesta
L’Ipsiasar è una delle scuole che, insieme al Cotugno, hanno animato maggiormente la protesta e la mobilitazione per le scuole sicure nei mesi scorsi, a seguito delle scosse in centro Italia.
(e.f.)