Torrione, terra di nessuno

14 giugno 2017 | 11:08
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Torrione, terra di nessuno

“Siamo rientrati nelle nostre abitazioni ad ottobre 2015  nel totale abbandono da parte della nostra Amministrazione. Il Comune è molto attento alle imposte, tasse sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale” – protestano i residenti di questa piccola traversa di Via Scarfoglio in zona Torrione.

Tutto  il quartiere è  stato dimenticato:

“Il manto stradale è ancora in attesa di sistemazione, l’area verde  necessita di interventi ma soprattutto l’illuminazione è proprio inesistente. Nei vicini palazzi da demolire, vengono abbandonati dai nostri concittadini rifiuti, scarti e siringhe; vediamo entrare ed uscire losche persone e più volte  è stato segnalato il problema alle forze dell’ordine.  Non sono serviti a nulla solleciti e raccomandate alle Strutture preposte. Alle cinque del pomeriggio – nei mesi invernali – siamo completamente al buio, circondati da cani randagi; nei mesi estivi  si aggiunge  il puzzo  proveniente dagli edifici inagibili che sono diventati una discarica, residenza di ratti piccioni gatti e brutta gente . Forte è la  preoccupazione per i rischi sulla salute che questa situazione potrebbe comportare. Ma sopratutto negli ultimi tempi  i residenti sono  esasperati dai continui  furti negli appartamenti”.

[Sicurezza, L’Aquila cambia]

“La nostra città sta diventando  un monumento all’incuria e al degrado.  Un’amministrazione  che non dimostra affatto di essere vicina alla città e ai cittadini.  Un’Amministrazione che non solo non recupera  i propri spazi ma che li abbandona al proprio destino. Molte volte viene da chiedersi se abbiamo fatto bene a tornare, se è normale far vivere i propri figli in una città- monnezza. E tutto questo succede a due passi dalla sede della Polizia Municipale e di una Scuola Materna. Abbiamo la risposta del Comune dell’Aquila ad una richiesta  di ripristino illuminazione inoltrata nel 2015. Esattamente un anno dopo il comune risponde che l’intervento sarà inserito nella programmazione dell’Ente: sono 6.300 euro. È davvero una somma irrisoria! Se il Comune consente i lavori ce li facciamo da soli!
Richiamiamo il sindaco, o il futuro Sindaco,  nella sua funzione di massima autorità sanitaria, ad intervenire immediatamente per ripristinare lo stato dei luoghi che sono ormai da anni in questa condizione”.