Battaglia del Solstizio, memoria e rispetto

15 giugno 2017 | 15:22
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Battaglia del Solstizio, memoria e rispetto
Battaglia del Solstizio, memoria e rispetto
Battaglia del Solstizio, memoria e rispetto
Battaglia del Solstizio, memoria e rispetto

Dal 15 al 24 giugno 1918 ebbe luogo sul Piave l’ultima grande battaglia che vide l’Italia uscire vittoriosa dalla Prima Guerra Mondiale. Lo scontro, definito dal poeta e vate Gabriele D’Annunzio “Battaglia del Solstizio” in quanto preludio alla vittoria finale, è entrato nel mito con la canzone “La Leggenda del Piave”.

Tutta Italia festeggia la ricorrenza della battaglia, che coincide con la festa dell’artiglieria, dal momento che le batterie di grossi calibri ebbero un ruolo decisivo nell’ inchiodare gli austriaci sul Piave.

Battaglia del Solstizio

Le celebrazioni, organizzate dalla sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia dell’ Aquila, hanno visto la partecipazione di molte associazioni combattentistiche e d’arma che, dopo aver deposto una corona ai piedi del monumento ai caduti, si sono riunite nella cappella della caserma per una messa officiata dal cappellano militare. Benché non fossero presenti reduci di guerra, tanta la commozione per i partecipanti non solo nel ricordare la battaglia che ispirò lo scrittore Ernest Hemingway nel libro Addio alle Armi, ma anche nel ricordare gli anni della gioventù spesi al servizio della Patria.

Battaglia del SolstizioBattaglia del SolstizioBattaglia del Solstizio

Il generale Antonio Laudante, presidente della sezione aquilana dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, ha esortato a non perdere la memoria storica: “Il prossimo anno saremo sul Monte Belluna per le grandi celebrazioni in onore dei cento anni della Battaglia e della vittoria, purtroppo ai giovani d’oggi parole come Bandiera e Patria dicono molto poco. A scuola i ragazzi non sono più educati in questo senso e l’abolizione del servizio di leva ha tolto a tanti giovani la possibilità di assimilare valori positivi utili non solo nella vita militare ma nella vita intera”.

Il colonnello Gianfranco Crudeli, delegato regionale per Abruzzo e Molise, si è commosso nel ricordare gli anni di servizio: “Sono stato quarant’anni in servizio attivo, oggi vedo che tante cose sono cambiate rispetto ai miei tempi, dall’equipaggiamento all’impiego dei mezzi, ma posso dire con certezza che valori come il cameratismo ed il senso del dovere non tramonteranno mai”.