Un albero, 365 giorni. La faggeta d’Abruzzo

“Un progetto che ha posto per un anno una telecamera nascosta in una faggeta vetusta di Pescasseroli. «Un occhio invisibile ha ripreso il bosco e i suoi abitanti: per un anno intero ha filmato la vita degli animali davanti a un unico albero speciale, che si trova al crocevia di due valli” si legge nell’articolo di Repubblica che racconta la fantastica esperienza e che pubblica per la prima volta l’inedito video, divenuto virale in pochissimo tempo.
Fa parte delle faggete candidate dall’Unesco a patrimonio mondiale dell’Umanità.
“Un albero, lo stesso albero, filmato per 365 giorni. Primavera, estate, autunno, inverno. E cervi, tassi, cinghiali, orsi, lupi, volpi. Un occhio segreto ha ripreso di nascosto la vita nella foresta. Una telecamera invisibile ha raccontato la magia di questi boschi e l’ha resa visibile a tutti. Siamo in una dellefaggete del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che – si è scoperto nel 2005 – sono le più antiche d’Europa. Una scoperta che le ha portate alla candidatura dell’Unesco a patrimonio mondiale dell’Umanità (a fine anno si saprà se otterranno il prestigioso riconoscimento).
Per promuovere questa candidatura, e proteggere il prezioso habitat di moltissimi animali, è nato un progetto innovativo realizzato da due fotografi in collaborazione con il Parco, per fare apprezzare anche al grande pubblico – e non solo agli addetti ai lavori – questa meraviglia naturale: si chiama Forestbeat, e per due anni ha raccolto materiale video, audio e fotografico: in tutto 100 “beat”, battiti di questa foresta incantata, che poi sono diventati post pubblicati su Facebook e Instagram del Parco.
L’ultimo “beat” è il video girato dalla telecamera nascosta, che Repubblica ha pubblicato in esclusiva nazionale: il protagonista è un albero speciale, individuato dai guardiaparco: si trova al crocevia di due valli, ed è un passaggio obbligato per gli animali. Si trova nel comune di Pescasseroli, in provincia dell’Aquila. La zona precisa, ovviamente, deve restare segreta per proteggere gli animali che la abitano.
«A noi gli alberi sembrano tutti uguali – spiegano Bruno D’Amicis e Umberto Esposito, gli ideatori del progetto – ma in realtà per loro è una pagina scritta. Ognuno lascia sull’albero un messaggio attraverso gli odori. Per esempio una famiglia di lupi marchia il confine del suo territorio, un orso strofina il dorso per lasciare traccia del suo passaggio. E tutti, cervi, tassi, cinghiali, orsi, lupi, volpi si vanno a informare su cosa succede nel bosco»”