L’Aquila Calcio, la cessione si avvicina

Dal nuovo incontro tenutosi oggi, sembrerebbe che le posizioni degli imprenditori uscenti siano in linea con la nuova proprietà.
Dovrebbe, quindi, essere ufficializzata a breve davanti al notaio la cessione del 70 % dell’Aquila Calcio agli ingegneri romani Massimo Gizzi ed Ernesto Penzi ed al futuro presidente Umberto Fioravanti, di cui non si sa ancora nulla.
I Supporter sollevano molti dubbi e pongono molti quesiti, che, per il momento, restano inascoltati. La vecchia società aveva timidamente iniziato una trattativa con la città, che è stata subito interrotta e fatta cadere nel silenzio.
I debiti pregressi dell’Aquila Calcio 1927 verrebbero pagati dalla vecchia gestione che dovrebbe rimanere proprietaria del 30% e che dovrebbe continuare a gestire di fatto la società. Restano di sicuro Corrado Chiodi, presidente uscente, e Massimo Manicini, ma non è certo chi rimanga degli altri soci.
Le parti sono in accordo, ma i tempi stringono, l’iscrizione dell’Aquila calcio al nuovo campionato di serie D va regolarizzata entro il prossimo 12 luglio.
L’Aquila Calcio 1927 ha giocato lo scorso campionato in serie D nel girone G, completando la stagione in quinta posizione, è stata sconfitta nella finale play off dal Rieti che ha inflitto quattro reti alla porta rossoblù.
La stagione de L’Aquila Calcio si è conclusa con il sogno infranto del ripescaggio in Lega Pro e con la lezione del Rieti, nei play off.
Presidente Corrado Chiodi;
Vice Presidente Massimo Mancini;
Amministratore unico Angelo Antonio Ranucci;
Direttore generale Fabio Aureli.
IL COMUNICATO DEI SUPPORTERS’ TRUST L’AQUILA ME’ SULLA CESSIONE DELLE QUOTE DELL’AQUILA CALCIO
GLI INTERROGATIVI
All’approssimarsi dell’annunciato passaggio di circa il 70% delle quote del capitale sociale de L’Aquila Calcio 1927 dagli odierni proprietari (Corrado Chiodi, Massimo Mancini, Stefano Cipriani, Antonio Brunamonti) a una cordata di imprenditori romano-campana, il Supporters’ Trust L’AQUILA ME’ pone all’attenzione della Società, dei tifosi rossoblù e di tutti gli osservatori una serie di interrogativi.
Perché l’attuale proprietà, dopo essersi impegnata di sua spontanea volontà a seguire un percorso concordato per la cessione del Sodalizio, che coinvolgesse l’Amministrazione comunale e la tifoseria stessa, ha abbandonato la strada tracciata?
A quali condizioni il trasferimento della maggioranza delle quote societarie, che secondo autorevoli osservatori avrebbe dovuto richiedere mesi di laboriose trattative, è stato pattuito con la cordata entrante e quali credenziali quest’ultima ha fornito ai vecchi soci? Quanto è stata valutata la Società e quanto i soci in arrivo hanno convenuto di sborsare per l’acquisto delle quote?
È normale che almeno una parte della stampa locale si limiti a prendere per oro colato quanto lasciato filtrare dai vertici del Club senza svolgere alcun tipo di approfondimento su questi temi, considerato peraltro che il socio Massimo De Simoni – il quale sembra aver introdotto in Città la cordata di cui trattasi – è stato protagonista nel recente passato di transizioni societarie di dubbio successo come quelle di Martina Franca e Mantova, quest’ultima ritornata in questi giorni drammaticamente d’attualità?
È normale che esponenti della medesima stampa discettino già da settimane di budget, programmi e persino colpi di mercato per la prossima stagione, quando non si conosce pubblicamente – ormai a un passo dalla preannunciata cessione societaria! – nemmeno l’identità precisa degli acquirenti intenzionati a rilevare la principale squadra di calcio aquilana, patrimonio dell’intera Città?
È normale che una nuova proprietà subentrante, per giunta descritta come molto solida, progetti non solo di affidare l’effettiva gestione del Sodalizio a un socio di minoranza, per quanto competente e stimabile, ma anche di lasciare al suo posto tutto il management protagonista del corso societario ormai ingloriosamente al capolinea?
Tutte queste domande, a ciascuna delle quali ognuno darà in coscienza la propria risposta, possono riassumersi in un unico, fondamentale quesito: la prefigurata vendita del pacchetto societario di maggioranza è una vera cessione a imprenditori economicamente forti, che hanno intenzione di fare calcio a L’Aquila con serietà e ambizione, o è un’operazione di facciata per rabbonire la ‘piazza’ e traghettare L’Aquila Calcio 1927 fino a quando gli attuali proprietari non si saranno liberati del fardello debitorio e, a quel punto, potranno insieme ai nuovi soci anche abbandonarla al suo destino?
Il Supporters’ Trust L’AQUILA ME’, come la stragrande maggioranza della tifoseria rossoblù, le cui istanze intende rappresentare, non ha alcuna forma di preconcetto nei confronti dei probabili nuovi proprietari del Sodalizio, la cui storia personale è del resto sostanzialmente sconosciuta; ha potuto però maturare un suo giudizio, basato sui fatti, nei confronti della gestione passata della squadra del Capoluogo d’Abruzzo. Di conseguenza si impone una immediata e chiara risposta da parte di chi subentrerà alla guida del Club a tutte le questioni evidenziate, perché la tifoseria aquilana non merita e neppure può più permettersi di essere presa in giro ancora una volta.