Chi è Pierluigi Biondi

Questo è Pierluigi Biondi da poche ore. Ieri in tarda notte la sorpresa della vittoria: il ribaltone del centrodestra targato Biondi che rispecchia l’andamento nazionale. L’asse Fi-NcS-Fdi del centrodestra, che nei ballottaggi delle amministrative si è imposto in 15 comuni d’Italia mentre il Pd ne ha persi 9.
Chi è Pierluigi Biondi?
Classe 1974, giornalista pubblicista, dipendente pubblico, marito di Elisa Marulli, papà della piccola Nina Isabella.
La passione politica scorre nel sangue di Biondi fin da giovanissimo: dapprima nei movimenti giovanili e poi, a 30 anni, diventa sindaco di Villa Sant’Angelo per due mandati. 2004 e poi 2010, quando venne riconfermato con larga maggioranza.
Fino al 2015 ho guidato questo paese, avviandolo verso la sua ricostruzione, materiale e sociale. Oggi, tra lavoro, politica e pannolini, mi concedo qualche pausa per leggere un buon libro, per una partita di rugby o per soffrire davanti alla tv guardando giocare il Torino.
Nel 2002 inizia la sua esperienza da giornalista in Regione Abruzzo con uno stage al fianco del senatore Fabrizio Di Stefano, al tempo presidente del gruppo di AN, durante la giunta Pace. Fabrizio Di Stefano è al suo fianco durante la prima campagna elettorale nel 2004 quando Biondi diventa sindaco del piccolo borgo della Valle Aterno. Nel 2005 Di Stefano gli rinnova la sua fiducia ed il contratto di collaborazione in Regione, con il governatore di centro sinistra Ottaviano Del Turco. Di Stefano ha l’incarico dell’ufficio di Presidenza e Biondi continua la sua esperienza negli uffici regionali.
Nel 2014Pierluigi Biondi approda su tutte le pagine dei quotidiani nazionali per lo sciopero della fame, quando da primo cittadino di Villa Sant’Angelo chiede lo sblocco dei fondi per la ricostruzione.
Politica, per me, significa combattere: per raggiungere gli obiettivi in cui credo non mi sono mai tirato indietro davanti a nessuna sfida.
L’augurio della moglie Elisa Marulli, sempre al suo fianco in questa settimane di campagna elettorale:
So di essere di parte. So di essere fortunata. So che L’Aquila ha fatto la scelta giusta. So che vedrò mio marito solo in cartolina, ma so che ne vale la pena.
