Biondi, il David di Villa Sant’Angelo

1 luglio 2017 | 17:04
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Biondi, il David di Villa Sant’Angelo

di Roberta Galeotti

La rivincita dei quarantenni parte da Villa Sant’Angelo.  Classe ’75, dopo 10 anni di riscaldamento e di allenamento ‘nelle giovanili’, per usare un parallelo calcistico, Biondi scende in campo con la maglia della ‘prima squadra’ a L’Aquila. Villa Sant’Angelo, 430 anime tutte emozionate ed inorgoglite di aver prestato il LORO giovane sindaco al Capoluogo.

IlCapoluogo oggi è andato ad intervistare gli abitanti di Villa Sant’Angelo ed ha potuto riscontrare l’emozione tangibile delle tante persone che hanno vissuto anni importanti al fianco del giovane sindaco Biondi.

Nella piazza di Villa, prima del terremoto, c’erano diverse attività commerciali, dallo storico ristorante Leda e Santino, famoso per il Tartufo, un bar, un tabaccaio ed una farmacia. Villa si affaccia sulla piana dell’Aterno, un piccolo borgo circondato dal verde dei prati di erba medica e dalle distese d’oro di grano. Tra Stiffe e le frazioni di Fagnano Alto, che la osservano da lontano.

Nel post sisma, Biondi ha avuto una struttura modulare in donazione dalla Caritas dove ha ricollocato gli uffici del comune, prima, e le attività commerciali, poi. Con un bando ha esortato i giovani di Villa ad intraprendere nuove iniziative imprenditoriali e, quindi, sono nate un alimentari ed un centro estetico. Delle ragazze in due stanze della struttura seguono i bambini nei compiti del dopo scuola e una sala ottagonale è a disposizione degli abitanti per feste ed iniziative.

Queste attività commerciali sono a servizio del territorio circostante, che altrimenti dovrebbe rivolgersi al limitrofo centro abitato più grande, San Demetrio.

Entrando in paese da un lato risaltano i Map, i moduli abitativi provvisori che oggi ospitano le giovani coppie che ne fanno richiesta; la struttura dell’asilo Montessori, con il parco giochi annesso, e tutta la moderna struttura modulare che ospita le attività commerciali di Villa.

Ci sono delle persone sedute fuori dal bar, una signora sulla panchina davanti l’alimentare ed un paio di uomini davanti al poliambulatorio situato vicino alla farmacia.

Dall’altra parte della strada all’ingresso del paese, spicca il cimitero di Villa Sant’Angelo, con l’erba tagliata e l’ingresso ben tenuto, che da la misura della cura con cui è stato guidato questo piccolo borgo.

Dall’altra parte del rettilineo, fanno eco alla vita che continua il grigio delle strutture divorate dal sisma la notte del 6 aprile 2009. Alcune gru sovrastano il centro storico e danno l’idea della ricostruzione nella zona rossa.

Il borgo di Villa Sant’Angelo:

Il padre di Pierluigi Biondi gestisce il tabacchi di Villa. La locandina che incorona Pierluigi campeggia sull’ingresso. L’emozione frena l’entusiasmo che mi aveva trasmesso a telecamere spente, ma la felicità traspare ad ogni parola.

Un fortunoso incastro magico ha regalato una grande occasione ad un bravo ragazzo, ad un amministratore coscienzioso e ad un quarantenne suo malgrado rottamatore.

Inizia da Villa Sant’Angelo l’avventura di Pierluigi Biondi.

Le interviste e le reazione degli abitanti di Villa: