Maltrattavano minori migranti: arrestati

13 luglio 2017 | 14:56
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Maltrattavano minori migranti: arrestati

L’operazione, concretizzata dalla Procura della Repubblica di Avezzano, arriva alla fine di una attività di indagine avviata da una denunica presentata alla Questura di Roma

Alcuni giovani extracomunitari hanno riferito agli agenti romani di essere fuggiti da una casa famiglia presente in provincia di L’Aquila poiché sottoposti a reiterate violenze, fisiche e psicologiche.

Le successive indagini, svolte dal personale della Squadra Mobile di L’Aquila e della Squadra Mobile di Roma, hanno permesso di individuare la struttura e di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di due dipendenti della stessa, madre e figlio, rispettivamente di 52 e 27 anni.

I due soggetti raggiunti dalla misura cautelare, per lungo tempo, hanno rivolto ai giovani ospiti della struttura ogni tipo di vessazione fisica e morale, ricorrendo all’uso di insulti, di minacce e di atti di violenza vera e propria.

In particolare, da quanto raccolto dagli inquirenti, le violenze nei confronti dei minori si sono concretizzate in varie forme e venivano dispensate per futili motivi e per piccole mancanze comportamentali.

Le punizioni consistevano, tra l’altro, nel privare i giovani dell’uso di acqua calda, costringendoli a fare la doccia fredda, nel farli uscire in giardino, anche in piena notte, seminudi, lasciandoli esposti al freddo e all’intemperie o impedendogli di dormire tenendoli per ore seduti su di una sedia durante la notte.

In altre circostanze la punizione ai minori veniva inflitta facendogli saltare i pasti, anche per più sere di seguito, oppure appropriandosi della diaria spettante ai giovani, facendoli firmare come se l’avessero presa.

Nel corso delle perquisizioni, eseguite in data odierna, sono stati rinvenuti e sequestrati coltelli, tirapugni ed una balestra, ed alcuni tesserini di riconoscimento delle Forze di Polizia, sul cui uso e provenienza sono in corso ulteriori indagini degli inquirenti.

materiale sequestrato polizia

Intanto in regione ancora non viene istituito un Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza: dopo i fatti di Canistro, l’assessore regionale Marinella Sclocco ha immediatamente rinviato ai consiglieri regionali un vecchio progetto di legge sul tema, che da tempo immemore resta sui tavoli della Regione senza essere discusso.

Rispondendo ai solleciti dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza  nazionale infatti,  già dal 2013, Sclocco, che all’epoca era consigliere di minoranza, aveva presentato un progetto di legge sul Garante Regionale.

Lo stesso progetto è stato ripresentato alla nuova giunta nel 2015, ma ad ora non è stato ancora discusso, nemmeno a seguito degli aggiornamenti della norma finanziaria, eseguiti in base al bilancio regionale, nel 2016 e nel 2017.

L’assessore, che non vuole più perdere tempo, ha così lanciato un appello a tutte le forze politiche e sollecitato con una lettera il presidente della Giunta e del Consiglio e tutti i consiglieri affinché discutano, propongano tutti gli emendamenti del caso, migliorino e approvino questa legge.

Siamo l’unica Regione in Italia che è rimasta senza legge sul Garante Regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza – ha spiegato Sclocco – e senza questa norma restiamo indietro anche sulla costituzione degli elenchi dei tutori volontari nei tribunali. Ma questo ritardo lo pagano direttamente i bambini e non possiamo più permetterlo. Urge recuperare il tempo perduto in Abruzzo sul tema e se una legge c’è già, perché continuare ad aspettare per discuterla? Dobbiamo assicurare e tutelare i minori senza nessun indugio e sono fiduciosa che alla luce dei terribili fatti di Canistro siano pronti a reagire immediatamente tutti”.