Goracci si racconta: da Aleppo a Mosul

All’Auditorium del Parco si è tenuto il primo dei tre appuntamenti, che precedono la prima assoluta dell’opera multimediale, ideata dalla Istituzione Sinfonica Abruzzese e tratta dai reportage di Lucia Goracci per RAI News 24, “Assedio – Frammenti di reportage,” in programma il 21 e 22 luglio.
“Per tre anni la gente di Mosulha vissuto all’ interno dello stato islamico. La donna con la sciarpa blu elettrico rappresenta la liberazione di quella terra. Mi ha donato quel foulard, ero la prima straniera che ha visto dopo tre anni di vita in un luogo inavvicinabile” – il racconto di Goracci che solo dieci giorni fa testimoniava questa pagina di storia.
Aleppo e Mosul. Due città simbolo della ferocia della guerra civile in Siria e Iraq e, allo stesso tempo, i due cardini strategici attorno a cui si combatte per plasmare il Medio Oriente futuro.
Liberazioni a confronto. Da un lato il bastione iracheno dell’Isis, dall’altro Aleppo.
“Aleppoè diversa, lì non c’era l’Isis come a Mosul. Aleppo è stata a lungo una città spaccata: a ovest si andava a cinema a guardare Bridge Jones, dalla parte opposta no. Aleppo era in balia di forze ribelli e Isis. In mezzo i civili. Gli unici con cui stare”.
La giornata di Lucia Goracci a Mosul.
“Un ritmo pazzesco. Sveglia alle quattro. Sei ore in auto al giorno, andata e ritorno, per raggiungere i luoghi caldi. Scrivere è l’ultimo problema. Prima vengono le difficoltà di raggiungere un posto, di riuscire a entrare: non è mai scontato. Poi tornare a casa, dove c’è internet e abbastanza connessione per inviare il pezzo della giornata”.
“Le persone fanno le storie e solo loro che voglio mostrare” – continua Goracci. “Solo così lo spettatore riesce a capire perché quelle persone vorrebbero scappare. Non dobbiamo dimenticare quello che succede alle nostre spalle.
Il chiacchiericcio dei salotti televisivi qui in Italia è fastidioso. I bimbi che mangiano gatti, che bevono acqua del fiume Tigri per sopravvivere cambiano la visione delle cose”.
Cos’è l’assedio?
“L’assedio è quel luogo infernale dove una mamma non ha più la forza di salvare il proprio figlio. Lo ha salvato dopo tre anni di Isis, di bombardamenti, di fame, di sete, di malattie. Ma non sa se riesce a salvarlo perché le manca l’ultimo granello di forza: Se non trovo un ospedale lo lascio qui. Aiutami a trovare un ospedale – implorava una mamma con un fagottino tra le braccia.
Presenti all’incontro anche il giornalista Rai Paolo Pacitti, aquilano, accanto al direttore artistico Isa, Luisa Prayer e padrona di casa.
E’ Prayer ad aver ideato l’evento, aveva già lavorato con la giornalista Rai nel 2015: “In occasione dell’ anniversario della Grande Guerra Lucia Goracci lesse un reportage con una immedesimazione totale. Non l’ho più dimenticata. E’ una delle più grandi giornaliste italiane, ma soprattutto una grande donna”.
Paolo Pacitti: “Mi sento privilegiato a lavorare con Lucia. Con lei, come con Monica Maggioni, abbiamo dato una accelerazione e ampliato la platea del servizio pubblico. I pezzi di Lucia restano. Reggono ore. E’ una perfezionista che non ti dà solo il racconto, ma l’immagine, gli odori e i rumori“.
*Lucia Goracci ha raccontato per la Rai diversi conflitti contemporanei, in particolare in Medio Oriente. Da due anni viaggia sui diversi fronti di guerra allo stato islamico. È stata a Kobane negli ultimi giorni dell’assedio e a Palmira subito dopo la riconquista all’ISIS. Ha intervistato il presidente turco Erdogan subito dopo il fallito golpe del luglio 2016 ed è stata tra i primi media internazionali a entrare nei quartieri di Mosul liberati dall’ISIS. Vincitrice di prestigiosi premi giornalistici – Premio Russo, Alpi, Luchetta, Barzini, Cutuli e Premiolino – è stata nominata negli ultimi giorni corrispondente RAI da Istanbul. Con Lucia Goracci si affronterà una riflessione sugli ultimi due anni di guerra in Medio Oriente con un focus sugli assedi di Mosul in Iraq e di Aleppo in Siria.