Addio, maestro Marcello Mariani

Nato nel settembre del 1938 a L’Aquila, dove ha vissuto e lavorato, era allievo di Scordia e Spinosa.
Dai segreti degli aborigeni australiani ai riti tribali del Madagascar, attraverso l’elegante raffinatezza degli affreschi e gli azzurri vibranti dei cieli d’Abruzzo.
Il funerale si svolgerà domani mattina 25 luglio a L’Aquila alle ore 10.30, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano in Via Sassa. La tumulazione avverrà presso il cimitero di Poggio Picenze.
La carriera
Artista eclettico, pittore e scultore alla ricerca incessante del mutamento: suoi libri, mostre, esposizioni e soprattutto collaborazioni con esponenti dell’arte e la cultura internazionale.
La sua prima mostra personale risale al 1954: una carriera lunghissima e ricchissima di soddisfazioni e contaminazioni.

Mariani, dopo aver frequentato l’Accademia di belle arti di Napoli, su impulso di Domenico Modugno iniziò a lavorare al teatro San Carlo come aiuto scenografo.
Nel 1979 inizia un ciclo di viaggi in Oriente e in Australia, che culminerà con due diverse personali, nel 1979 e nel 1980 a Melbourne. Nel continente australiano viene affascinato dalla cultura tribale aborigena. Tornato in Italia, arricchisce la sua pittura informale di tracce materiche più calde, di superfici quasi murarie, come simboli originari di una condizione poetica ed umana universale. Sono questi gli anni della sua amicizia con Tullio Catalano, Marinucci e Crispolti.
Dal 1990 al 2000 partecipa a numerose esposizioni (“Ad usum fabricae”, 1995 e 1996; “Trasalimenti”, 1999 e 2000; “Alitalia per l’arte”, 1999) con artisti quali: Pistoletto, Merz, Mauri, Catalano, Pisani, Paolini, Nagasawa, Baruchello, Kosuth, Di Blasio, Spalletti, Castellani, Kounellis, Messina, Accardi, Ceroli, Del Greco, Dorazio, Arnaldo e Giò Pomodoro, Pace, Baj.
Nel 2009 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di concerto con la Sovrintendenza Speciale per il Polo Museale Romano ed il Museo Nazionale di Palazzo Venezia in Roma, dedicano a Marcello Mariani una completa rassegna pittorica, nelle Sale Monumentali del Palazzo, con opere che vanno dal 1956 al 2007, curata dal Prof. Gabriele Simongini. Una sala del Museo viene dedicata, durante la mostra antologica, a Gianni Berengo Gardin, con foto originali sull’opera di Mariani. La mostra ottiene il consenso ufficiale del Senato della Repubblica a nome dell’emerito Presidente del Senato On. Franco Marini.
Nel 2011 rappresenta la pittura neoinformale italiana nella mostra “Regioni e Testimonianze d’Italia” presso il Complesso Monumentale del Vittoriano, in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
A distanza di pochi mesi Marcello Mariani viene invitato dal prof. Vittorio Sgarbi ad esporre al Padiglione Italia della 54° Biennale Internazionaled’Arte di Venezia
Nel 2015 espone a Milano presso il Padiglione Italia di EXPO con Berengo Gardin ed alla Fondazione Le Stelline in una mostra documentale con Lucio Fontana.

Le reazioni
Fra i primi a ricordarlo stamattina Alessandro Tomassoni, che dell’artista era grande estimatore.
Si è spento Marcello Mariani, al quale, nel mio piccolo, ho dedicato da qualche anno la pagina facebook “marcello mariani -artista aquilano” proprio con l’intento di rimanere informati sulle attivita’ del maestro e rendere il giusto e costante omaggio al nostro grande artista aquilano.
Riporto un pensiero letto che gli e’ stato dedicato nelle ultime ore sulla sua pagina ufficiale Studio Mariani Gallery:
“Addio Maestro, vola libero tra i Grandi, sarai accolto a braccia aperte. La tua Arte rimane viva qui con noi, pulsante, energica e follemente geniale”
Ciao Marcello !
Unanime il cordoglio per la scomparsa del grande artista aquilano. Il sindaco Pierluigi Biondi lo ricorda come
Un figlio geniale della nostra città, visionario, immenso, la cui arte è consegnata alla storia. La nostra Città, fiera di avergli dato i natali, piange oggi la scomparsa di un artista che ha consegnato al mondo capolavori destinati a restare nella storia dell’arte e nella memoria collettiva. Alla famiglia, alla moglie e al figlio Daniele, giunga il cordoglio del sindaco dell’Aquila e della Municipalità tutta
“Marcello Mariani ci ha lasciati. Ed ora L’Aquila non sarà più come prima” dice la senatrice aquilana Stefania Pezzopane.
Ho amato Marcello Mariani come si ama un grande maestro d’arte e di pittura, maestro anche di vita, di stile, di aquilanita’ internazionale. Marcello pur essendo umile e raffinato, ha riempito con la sua esistenza complessa e le sue opere, la vita della nostra comunità. Non so quanti eventi abbiamo fatto insieme, non so quante mostre ho inaugurato con lui, non so quante volte ho chiacchierato con Marcello, ammaliata da quella melanconia che diventava arte e potenza di vita nei suoi straordinari quadri. Non so quante volte sono andata nel suo storico studio solo per parlare con lui, guardare i suoi capolavori, respirare quell’atmosfera speciale. Ho amato la sua arte e volli da Presidente della Provincia, far acquistare a quella istituzione una sua straordinaria opera. La Provincia non aveva nulla del maestro Mariani e Marcello aveva un problema serissimo con il Comune, rischiava di essere cacciato dal suo splendido, antico laboratorio d’arte a via Sassa. Pensai che era giusto sostenere l’artista più grande, più internazionale, più rappresentativo dei nostri difficili tempi contemporanei. Marcello dopo il terremoto andò a Bussi in un improvvisato atelier. Ma nulla era più come prima. Un artista meraviglioso senza tempo e nel suo tempo. Ora lo piango, infelice per la sua morte e abbraccio il figlio Daniele e tutta la sua famiglia
“L’ Aquila le è riconoscente, maestro!” dice Ersilia Lancia dal suo profilo Facebook.
Addolorato Pierpaolo Pietrucci, che con Mariani condivideva, anche, la passione per il rugby.
Un artista di fama internazionale che ha portato la nostra città nel mondo ma che allo stesso tempo è sempre rimasto parte dell’Aquila, legato indissolubilmente alla sua vita e alla sue vite, alla sue abitudini, al suo modo di essere e manifestarsi, sempre.
La mia crescita, il mio diventare uomo è scandita dalla sua presenza, come quella di tanti altri aquilani. Lo incontravo per molti anni al Caffè Cavour la mattina presto, prima di andare a studiare alla biblioteca, e più tardi negli anni al lavoro; la sua cortesia, la bontà dei suoi occhi, la curiosità del suo sguardo che è sempre il sintomo preciso e incontrovertibile della tensione dell’arte.
E poi il legame indissolubile e l’amore per il rugby, la tragica perdita di Enrico, così ingiusta, che ancora più umano, e nostro, lo ha reso. Come tutti noi avremmo voluto sempre abbracciarlo, ora abbraccio i figli Daniele e Marcella. In questo momento serve a poco, ma ci tengo a dire loro che come tutti i pochi grandi artisti, Marcello continuerà a vivere nella testimonianza delle sue opere; e tra i luoghi che porterò sempre nel cuore, di questa città, i luoghi che sono parte di me, c’è senza dubbio via Sassa. Magica, perché è lì che Marcello, vicinissimo a tutti noi, andava per le sue meravigliose creazioni. Addio Maestro e grazie
E’ un ricordo intimo quello che ha di lui Massimo Cialente, ex sindaco dell’Aquila
Con Marcello se ne va un amico che ho conosciuto sin da bambino, quando frequentava casa per la sua profonda amicizia con mio nonno Peppe Centi.
Era giovanissimo, neanche trentenne. Entusiasta. Se lo dovessi definire come era allora mi viene la parola entusiasta. Quando parlava di pittura, di libri, di poesie gli brillavano gli occhi. Ho capito poi, con gli anni, che gli artisti hanno dentro un’ansia creativa che li porta, curiosi, a divorare, interpretare , elaborare , con tutti i loro sensi, tutto ciò che incontrano, restituendolo poi, attraverso la loro anima, a noi tutti.
E’ un dono che non tutti abbiamo. Lo posseggono gli artisti.
Io, in un angolo, seguivo i loro discorsi, le loro discussioni, l’analisi che facevano di loro opere o di quelle di altri artisti. Spiavo il loro sfogliare i bellissimi libri di mio nonno.
Le uscite nella 600 guidata da mamma, ad accompagnare nonno ad esplorare paesaggi. In tante rocce, lungo le nostre strade di montagna, descriveva una scultura che egli pensava di estrarre: “ci sta dentro” diceva.
Allora aveva, come si dice, “una matita magica”.
Alcuni suoi disegni, ritratti, sono bellissimi.
L’ho seguito poi sempre negli anni, anche quelli segnati da grandi dolori.
Da Sindaco ho condiviso con lui la preparazione di alcuni importantissimi appuntamenti nazionali ed internazionali.
L’ho fatto con immenso orgoglio ed amore grato.
Porterò con me il ricordo di quelle chiacchierate, presente il figlio Daniele, nelle quali Marcello spaziava dai ricordi a tutto, tutto; perchè Marcello era uomo colto, attento, interessato, vivo.
Certo, ora a noi resta il ricordo del suo volto, della sua barba, del suo sigaro eternamente tra le labbra.
Ma lui sopravvive nelle sue opere, nelle sue tele. In tante case, in tanti musei, in tanti edifici pubblici.
Gli artisti vivono sempre.
Ciao Marcello, salutami nonno.
“Un dispiacere enorme. Ciao Marcello, grazie per le belle giornate trascorse insieme all ‘insegna dell ‘arte” commenta il collega artista Mimmo Emanuele che a lui dedicò anche un ritratto.
Ciao Marcello Mariani !
MAESTRO ci mancherai…
Ti ricordi quella sera a Piazza Duomo ad….” accarezzar le stelle ? ? ..” Mi dicevi che L’Aquila era la tua ” fidanzata “…
GRAZIE per il prezioso insegnamento che ci hai lasciato.
Mi piace ricordarti così…con il mio ritratto che avevi tanto apprezzato
(e.f.)