Casa dello Studente Addio!

Molte strette in un abbraccio e visibilmente commosse.
Basterà un week end ed il simbolo della tragedia aquilana scomparirà.
La statua dell’angelo commemorativa, collocatata nell’aiuola antistante l’edificio, è stata coperta da un telo protettivo mentre sullo sfondo il demolitore ha dato inizio ai lavori di demolizione.
C’era Antonietta Centofanti, responsabile del Comitato vittime della Casa dello Studente, che nel crollo dell’edificio di via XX Settembre ha perso il nipote Davide. E ancora l’avvocato Wania Della Vigna, legale di fiducia delle famiglie dei ragazzi morti e di quelli sopravvissuti.
«Oggi Michelone avrebbe compiuto gli anni – ha commentato Wania Della Vigna -, ci sarebbe stata una bella festa di compleanno con tanti amici di diverse nazionalità. Invece Michele è morto a soli 21 anni, insieme a Davide, Marco, Angela, Alessio, Luciana, Luca e Francesco, davanti agli occhi dei compagni, nella Casa dello studente a L’Aquila, nella notte del 6 aprile 2009».
Il percorso giudiziario si è concluso con una Sentenza che ha stabilito quattro anni di reclusione per gli ingegneri Bernardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rosicone, e due anni e sei mesi per Pietro Sebastiani, il presidente della Commissione collaudo dell’Azienda per il diritto agli studi universitari.
I familiari proseguono l’iter legale con la causa civile. Oggi sono chiamati in causa a vario titolo la ditta costruttrice Angelini, l’Università dell’Aquila, il Ministero, l’Adsu e la stessa Regione Abruzzo. La prossima udienza è fissata il 20 settembre, come ha spiegato a IlCapoluogoWania Della Vigna.
«Non dimentichiamo che è un edificio pubblico costruito male e restaurato peggio – ha aggiunto l’avvocato -. Non a caso ci sono quattro condanne in Cassazione, stiamo facendo una causa civile contro la Regione Abruzzo e l’Adsu».
