Il terremoto non ferma il Toro Inginocchiato

di Roberta Galeotti
Grazie alla tenacia dei ragazzi e dei residenti del piccolo borgo, situato sulla Salaria nel comune di Posta a soli 10 chilometri da Amatrice, non si ferma l’affascinante rito pagano del Toro Ossequioso.
È la prima festa che rianima i borghi feriti dal sisma del 24 agosto 2016. Tante le difficoltà, dallo spopolamento alla chiusura delle tante attività commerciali che popolavano la zona.

L’origine di questa tradizione pagana si perde nella notte dei tempi. Fonti storiche testimoniano il gemellaggio del rito pagano del Toro inginocchiato con quello religioso nel lontano ‘400 da Papa Alessandro.
Sabato 5 agosto 2017 alle 10 tornerà ad inginocchiarsi per tre volte il grande toro Azeglio davanti al sagrato ed alla statua di Santa Maria della Neve.
Azeglio è un grande toro maremmano di oltre 12 quintali donato dalla tenuta del Presidente della Repubblica di Castel Porziano all’Associazione Culturale che da anni si occupa dell’organizzazione della festa.


Un rito pagano in onore di Madre Natura, legato alla coltivazione del grano ed all’allevamento del bestiame.
Sul sagrato della Chiesa, dopo la Santa Messa, il Toro si inginocchia tre volte e le ragazze in costume tradizionale lanciano ‘li ciammellitti, i dolci tradizionali, che tutti i presenti si affannano ad afferrare al volo.
Il terremoto ha reso inagibile il 40 % delle case di Bacugno e se, normalmente, la popolazione in agosto passava da 100 residenti ad oltre 400, quest’anno sono circa 250 le persone tornate in vacanza.
I ragazzi che compongono il comitato non mollano e, con la tipica determinazione dei vent’anni, sono riusciti ad organizzare, anche questo primo anno post terremoto, la tradizionale festa, che è stata sospesa soltanto negli anni dei due confitti mondiali.



Bacugno si trova a soli 10 chilometri a sud di Amatrice e a 40 chilometri da Rieti e da L’Aquila. A causa del terremoto “è mancato il sostegno delle tante attività commerciali di quella zona” ci spiega Giammarco Pica, presidente dell’Associazione.
“Il terremoto dello scorso anno ha annientato tutte le feste che animavano l’estate nei borghi circostanti” aggiunge Francesco Etrusco, vice presidente. “Quest’anno sono sopravvissute solo la festa di Sigillo, di metà agosto, e la nostra del Toro Ossequioso”.
I due giovani ragazzi, di circa 25 anni, hanno raccolto il testimone dell’associazione da 7 anni, e nei loro occhi si trova tutto il rispetto e l’attaccamento all’esperienza degli anziani che con loro intrecciano i ‘manocchi‘ per il grande carro di dieci quintali che 16 ragazzi portano in processione.

Guarda il video in diretta, il racconto della festa del Toro Ossequioso: