Post sisma

Nasce la casa della Comunità di Campotosto

Nel cuore martoriato di Campotosto  sarà realizzata una struttura polivalente antisismica per offrire alla popolazione un punto di aggregazione sicuro in seguito ai gravi eventi sismici del 18 gennaio, che hanno drammaticamente sottratto al paese edifici pubblici, abitazioni private e attività commerciali.

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Il 3 agosto 2017 sono iniziati i lavori per la costruzione della “Casa della Comunità di Campotosto”, donata al Comune dall’Associazione Nazionale Alpini.

«Il progetto, partito circa un mese dopo il terribile sisma che il 18 gennaio ha completamente distrutto il paese, sarà presto una realtà», conferma il consigliere comunale Alberico Quintiliani.  «I lavori – precisa –termineranno entro la fine dell’estate».

La “Casa della Comunità di Campotosto” è una struttura definitiva e antisismica di oltre 200 metri quadrati, progettata sulla base di tre esigenze cardine: sicurezza, funzionalità e armonia con il territorio.

casa comunità campotosto

L’edificio avrà una solida struttura in cemento armato con tetto in legno e, a livello estetico, si fonderà con le caratteristiche architettoniche del paese grazie alla presenza del legno e al rivestimento con dettagli in pietra locale, materiali scelti al fine di «cogliere lo spirito del luogo», come spiega l’ingegnere Angela Quintiliani, che ha sviluppato il progetto architettonico.

Il progetto strutturale è stato, invece, elaborato dall’ingegnere Livio Ponzi che si occuperà anche della direzione dei lavori, mentre il responsabile della sicurezza è l’ingegnere Maurizio Ardingo. Completano il team l’ingegnere Maurizio De Santis (progettista e direzione lavori impianti meccanici), il  perito industriale Gianluigi Santeusanio (progettista e direzione lavori impianti elettrici e fotovoltaici) e l’ingegnere Enzo Cinalli (collaudo dell’opera).  I sei professionisti hanno messo a disposizione le proprie competenze a titolo gratuito.

casa comunità campotosto

La struttura polivalente sorgerà al centro del paese, tra via Roma e via Poggio Cancelli, occupando un’area donata al Comune di Campotosto dall’Opera Nazionale per il Mezzogiorno (ex don Minozzi). L’iter di donazione è stato avviato dalla precedente amministrazione comunale di Campotosto, mentre l’attuale amministrazione, attraverso il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, architetto  Massimo Marzi, ha finalizzato l’atto di donazione, ufficializzando il passaggio di proprietà definitivo al Comune di Campotosto; passi entrambi fondamentali per permettere la realizzazione dell’opera.

La nuova “Casa della Comunità di Campotosto”, spiega il consigliere Quintiliani, è «una struttura pensata anzitutto per funzionare da centro di aggregazione e punto di riferimento per la piccola comunità di Campotosto, ma, al suo interno, troveranno spazio anche una stazione di monitoraggio delle dighe del lago, la sede del gruppo Ana del comune di Campotosto, un grande spazio utilizzabile per molteplici attività e una sala riunioni».

L’edificio è progettato in maniera tale da poter essere un importante e sicuro punto di riferimento anche in caso di emergenza, è infatti completo di bagni e caratterizzato da una sala polifunzionale molto ampia.

casa comunità campotosto

In prospettiva, la struttura, dotata anche di un grazioso porticato e arricchita con 24 pannelli fotovoltaici, è pensata per costituire il cuore di un’area di aggregazione più ampia, completa di piazza e verde attrezzato e vivibile. All’ingresso dell’edificio verrà posta una scultura-simbolo della rinascita del paese. L’opera, in legno, è stata realizzata e donata a Campotosto dallo scultore leonessano Antonio Zelli.

«Se questo importante progetto sarà presto realtà – aggiunge il consigliere Quintiliani – lo dobbiamo senza ombra di dubbio all’Associazione Nazionale Alpini e, in particolar modo, al presidente della sezione Abruzzi Pietro D’Alfonso che, nello spirito che anima tutto il corpo degli alpini, è  andato ben oltre i suoi doveri, risolvendo i non pochi problemi che si sono presentati nel corso di questi mesi». I ringraziamenti del Comune si estendono anche a tutti i tecnici che gratuitamente presteranno il loro contributo e «ultimi ma non ultimi – conclude il consigliere – a tutto il gruppo dei volontari degli alpini, che, nei prossimi mesi, saranno presenti sul posto per la realizzazione dell’edificio».

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