L’ordinanza anti-bivacco fa bella L’Aquila

10 agosto 2017 | 15:00
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L’ordinanza anti-bivacco fa bella L’Aquila

Obiettivo: superare situazioni di incuria del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale, con divieto di bivacco e di stoccaggio di bevande e alimenti in aree del centro storico in occasione della Perdonanza Celestiniana del Jazz italiano per L’Aquila .

Predisposta dall’assessore al Commercio Alessandro Piccinini, alla firma del sindaco, Pierluigi Biondi, ha scatenato reazioni differenti e un aperitivo di protesta. [Centro senza auto e basta botellon —- Botellon, spunta l’aperitivo di protesta]

Cosa Prevede [Ordinanza Perdonanza e Jazz]

Le prescrizioni restano le stesse di quelle previste dall’articolo 20 del Regolamento comunale di polizia Urbana, nulla di nuovo insomma, visto che la decisione venne presa dalla giunta Cialente. Inoltre il divieto di girare con bevande in vetro, bottiglie o bicchieri risale addirittura al 2012.

Quindi, cosa c’è di nuovo? Solo il divieto di bivacco e di stoccaggio di bevande e alimenti in aree del centro storico. Questo fenomeno non consegue una corretta raccolta dei rifiuti che provocano degrado urbano e pericolo igienico-sanitario.

L’ordinanza è temporanea

L’ordinanza ha una delimitazione spaziale, si riferisce solo ad alcune zone del centro, e temporale, “in occasione dello svolgimento delle manifestazioni della 723ª Perdonanza Celestiniana e Jazz Italiano per L’Aquila, vale a dire dal 23 agosto al 4 settembre 2017”.

Le aree interessate [Ordinanza Perdonanza e Jazz]

Viale Gran Sasso, Piazza Battaglione Alpini, Viale delle Medaglie d’Oro, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Regina Margherita, Via Castello, Via Garibaldi, Piazza Chiarino, Piazza Duomo, Corso Federico II, area San Bernardino.

Resta fuori Piazza Palazzo dove si svolgerà l’aperitivo di protesta del 21 agosto. [Botellon, spunta l’aperitivo di protesta]

Le multe

In caso di inosservanza scatteranno multe da 50 a 500 euro con l’obbligo di cessare il comportamento vietato e il sequestro amministrativo dei cibi, bevande e attrezzature utilizzati.

Ma intanto in centro storico…

lanterne cinesi accese in centro

Lanterne cinesi accese in pieno centro storico, nonostante l’ordinanza che fa divieto in tutto il territorio comunale di accendere di fuochi e barbecue in aree non attrezzate. È quanto accaduto due giorni fa – quindi quando l’ordinanza era già entrata in vigore – nei pressi di alcuni locali di piazza Chiarino.

Come si vede nella foto inviataci da un nostro lettore, un uomo accende una lanterna cinese: fiammelle volanti che spessissimo sono causa di incendi proprio perché, quando si vanno a posare a terra, possono dare fuoco a sterpaglie o erba secca.

In molte città italiane le lanterne cinesi sono state espressamente vietate,come a Padova. Il sindaco ha emesso una ordinanza in cui si legge

Queste piccole mongolfiere, una volta in quota, anche in assenza di vento non sono governabili e possono raggiungere facilmente appezzamenti boschivi, zone agricole o edifici privati, con l’elevato rischio di provocare incendi, soprattutto nelle stagioni estive di particolare e persistente siccità. L’imprevedibilità delle traiettorie assunte da queste lanterne non permette in alcun modo al responsabile del lancio la bonifica dei residui di combustione o l’eventuale ripristino dello stato dei luoghi.

Sanzioni per i trasgressori: da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro. L’ordinanza vale per tutto l’anno.