Castelvecchio Calvisio in una fotocamera

11 agosto 2017 | 18:31
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Castelvecchio Calvisio in una fotocamera

Roberto Castiglia, fotografo amatoriale, ha inaugurato ieri la sua prima personale che porterà anche all’Aquila, al Palazzetto dei Nobili, dal 4 al 7 settembre. La sua mostra è il risultato di un percorso tra le strade strette e scure del paese in cui Roberto ha sempre vissuto e che ama. Un percorso che si snoda tra le pietre chiare delle case, spesso abbandonate, che assumono patine e sfumature sempre nuove col passare delle ore. Ecco dunque scorci, dettagli, squarci di cielo tra i tetti aguzzi, ripresi dall’alba del primo sole fino al tramonto.

“Roberto è una persona fratturata nell’anima”, le parole del fotografo aquilano Roberto Grillo, insegnante ed amico di Castiglia. Già, perché chi crederà di trovarsi davanti a paesaggi idilliaci da cartolina rimarrà deluso. Molti degli scatti di “Punto di Vista” sono cupi, oscuri, rigettano Castelvecchio Calvisio in un indefinito Medioevo. Tra le ombre svettano le pietre delle abitazioni, delle scale irte, che vanno dal bianco pallido al rosa del crepuscolo.

Castelvecchio Calvisio è metafora dell’interiorità di chi lo ha fotografato più e più volte.

Le parole di Roberto Castiglia riassumono con semplicità il senso di questo lavoro:

“La mia personale nasce da un grande amore e da una passione: il grande amore è quello che nutro per il paese, la passione è quella inestinguibile per la fotografia. Con la mia macchina fotografica – una fedele compagna di emozioni – ho cercato di cogliere l’anima di questo paese. In qualsiasi momento della giornata ho sentito e sento fortissimamente il richiamo dei vicoli e degli angoli cari al mio cuore”.