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L’Aquila, il mio futuro è qui

24 agosto 2017 | 18:26
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L’Aquila, il mio futuro è qui

di Valeria Mancini

La Sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia in occasione della 723^ Perdonanza Celestiniana ripropone al pubblico la Mostra Fotografica “L’Aquila, il mio futuro è qui”, dal 23 agosto al 3 settembre 2017 nel Palazzetto dei Nobili a L’Aquila.

La mostra è il risultato delle ricerche svolte dagli allievi del corso di Reportage Audiovisivo diretto da Daniele Segre e coordinato dal sociologo Stefano Laffi.

Il fine del corso era quello di riuscire a delineare, attraverso il materiale raccolto (fotografie, testi, reportage radiofonici, produzioni audiovisive), la condizione giovanile a L’Aquila, una generazione segnata in maniera evidente dall’esperienza del terremoto, ma che nonostante ciò si dimostra tenace e capace di affrontare le sue paure.

Dalle interviste informali, dalle schede raccolte nelle scuole e dai lavori di osservazione etnografica si sente spesso parlare della paura del futuro, una parola che genera senso di smarrimento, dubbi e incertezze.

Questo è un sentimento che purtroppo accomuna non solo gli aquilani, ma tutti i giovani italiani, che si ritrovano fin troppo spesso a dover fuggire da questo paese divenuto incapace di realizzare i loro sogni.

La condizione giovanile in Italia è nel complesso difficile, ma nella nostra città, come risaputo, purtroppo ancor di più, così per questo nasce l’idea di “L’Aquila, il mio futuro è qui”.

Questo lavoro nasce come una reazione positiva nei confronti di un contesto troppo duro da digerire, in quanto è importante non dimenticare che usare un linguaggio artistico è il miglior modo di raccontarsi, che al contempo riempie di forza e sprona ad andare avanti.

Per questa ragione le fotografie esposte mostrano studenti tra i banchi di scuola, giovani lavoratori, sportivi, ragazzi e ragazze nei luoghi di svago, ma soprattutto persone che sorridono, che ballano, che si abbracciano.

Tutto questo perché? Perché non importa quanto difficile sia il mondo in cui viviamo, anche se molto lentamente, ci stiamo riprendendo la nostra quotidianità.

La mostra è aperta al pubblico secondo i seguenti orari:
dal 23 al 25 agosto dalle 16.00 alle 22.00
dal 26 al 29 agosto dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 22.00
dal 30 agosto al 1 settembre dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 22.00
dal 2 al 3 settembre dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 22.00