Incendio Morrone, rischio eco criminalità

“L’incendio del Morrone, oltre all’allarme per i danni all’ecosistema, deve preoccuparci, e fortemente, anche per altro. Dobbiamo chiederci chi e perché ha provocato gli incendi. Se non è stato provocato da balordi ma da elementi della criminalità organizzata potrebbe voler dire che l’Abruzzo ed il suo sistema di parchi è diventato appetibile” – l’osservazione di Massimo Carugno della Segreteria Nazionale del PSI.
Perché brucia tutto? Chi sono i responsabili? Perché non si spegne in tempo?
“Potrebbe voler dire, infatti, che la pericolosissima eco-criminalità ci avrebbe messo gli occhi addosso.
Rischiamo un pericolo che sarà molto più difficile da arginare delle stesse fiamme che toglierà tranquillità a quella che era per lo più un’isola felice.
Qualora ci fossero infiltrazioni eco-criminali la vita finanziaria, imprenditoriale, pubblica e privata, nei territori dei parchi, ma credo dell’intero Abruzzo, potrebbe esserne fortemente condizionata.
È forse opportuno far drizzare le antenne agli organi preposti alla investigazione e repressione dei reati che devono vigilare con scrupolo e attenzione.
Le fiamme alla fine si sconfiggono, la criminalità organizzata molto più difficilmente”.
Sindaco Sulmona, riconsegno fascia: ‘Se non ci sarà intervento importante. Stato deve fare di più’
“Sono arrabbiata e preoccupata, chiedo allo Stato di fare di più per questo territorio, già martoriato. È da domenica scorsa che gridiamo attraverso tutti i canali possibili a tutte le istituzioni la impellente necessità di incrementare mezzi aerei per spegnere al più presto il vasto incendio senza precedenti che sta distruggendo il nostro Morrone da cinque giorni. Lo Stato deve fare di più. Se non ci sarà un intervento importante sarò disposta anche a riconsegnare la fascia. È un grido di dolore. Per la mia gente, per la mia città”. È quanto afferma il sindaco di Sulmona Annamaria Casini.
Morrone, eremo di San Pietro in pericolo
Non accenna a fermarsi l’incendio sul monte Morrone, divampato sabato scorso. Avanza nuovamente il fronte sul versante sulmonese dove le fiamme sono arrivate a lambire, in località Vicenne, l’eremo di San Pietro (detto anche di Santa Croce) a 1379 metri di quota.
Il fuoco ha aggredito la pineta sottostante, come riportato da ANSA. Sul versante pescarese la situazione sembra sotto controllo, anche grazie all’azione congiunta di Alpini, Vigili del fuoco e di un centinaio di volontari, coadiuvati dai mezzi aerei. Oltre al danno ambientale c’è anche quello economico per la Regione Abruzzo, considerando che il costo per l’utilizzo di un Canadair è tra i 15 e i 20mila euro l’ora, 8mila euro per gli elicotteri.
Intanto da Pratola Peligna è partita l’operazione di ripulitura da legname secco per creare un fronte di sbarramento al fuoco, come richiesto ieri dal sindaco Antonella Di Nino e oggi autorizzato dal Parco nazionale della Majella.
La Sala Operativa Permanente della Protezione Civile regionale comunica che sul posto sono impegnati 25 volontari muniti di brevetto AIB di primo e di secondo livello e sei mezzi di spegnimento della Protezione Civile regionale. Sul posto è operativo anche un elicottero AS350 messo a disposizione dalla Regione Abruzzo, munito di benna da 700 litri, che sta effettuando lanci mirati alla base delle fiamme. Inoltre, sulle pendici del Morrone sono impegnati anche 50 militari del Nucleo Speciale per le Emergenze del IX Reggimento Alpini dell’Aquila, che stanno operando per ridurre l’intensità dei roghi e sottrarre alla foga dell’incendio il materiale combustibile costituito da alberi, vegetazione e fogliame, reso particolarmente pericoloso dalla temperatura e dal perdurare della siccità.I “super alpini” vista la notevole e risolutiva efficacia dimostrata sul campo sono stati prescritti fino al termine dell’emergenza essendosi dimostrati con abnegazione e spirito di sacrificio per l’ennesima volta una importantissima risorsa per il territorio.
Gli incendi attivi in Abruzzo
Sono attualemnte attivi sul territorio della Regione Abruzzo quattro incendi boschivi che interessano le località Magnanella-Torricella, Teramo; Marano dei Marsi, L’Aquila; Pacentro-Passo San Leonardo, L’Aquila; Sulmona-Marane, L’Aquila