Pronto Soccorso: 7 ore di attesa, la denuncia

“Mi chiamo Paola, sono residente a Terni ma in questo periodo sono in vacanza a Colle di Fagnano Alto dove e’ nata mia madre. Ho 70 anni e sono diabetica.
Il 23 Agosto verso le 12.30 mi trovavo al Lago Sinizzo di San Demetrio ne’ Vestini quando all’improvviso mi sono sentita male e sono svenuta. Mia figlia ha chiamato il 118 e un’ autoambulanza e’ arrivata dopo circa 20 minuti da Navelli. Il medico a bordo, fatti i primi controlli, mi ha detto di andare al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Salvatore de L’Aquila, altrimenti avrei dovuto firmare una liberatoria. Sono arrivata al Pronto Soccorso alle ore 13.40 circa.
Mi e’ stato dato il codice verde con il numero 49.
Sono rimasta in attesa seduta su una sedia a rotelle dalle ore 13.40 alle ore 19.30. In questo periodo di tempo sono stati chiamati non solo pazienti con il codice giallo arrivati dopo di me ma anche pazienti con il codice verde con il numero superiore al mio (fino al numero 82). All’inizio ho chiesto spiegazioni alle infermiere del Triage, ma le informazioni sui tempi di attesa mi sono state date in modo brusco e poco trasparente. Ho avuto bisogno di utilizzare il bagno, ma non c’erano carta igienica, sapone o salviettine di carta già a partire dalle prime ore del pomeriggio. Abbiamo provato a denunciare questa situazione al Distretto Sanitario, che era chiuso, al Tribunale del Malato, che non ha risposto, e anche al posto di Polizia adiacente la sala del Pronto Soccorso, anche questo chiuso.
Nel frattempo non solo io continuavo a sentirmi male, ma diventavo sempre più nervosa e frustrata, e come me altre persone in attesa che stavano subendo lo stesso trattamento. A questo punto, pensando di denunciare l’accaduto, ho chiesto i nominativi delle infermiere del Triage. Una delle infermiere, dopo ripetute richieste, ha fornito il suo nominativo mentre l’altra, a dispetto delle norme a favore della trasparenza nei servizi statali, si e’ rifiutata di dare il nominativo e si e’ coperta il cartellino con il braccio.
Verso le ore 19.00 e’ stato chiamato il numero 48 del codice verde ma il paziente che aveva questo numero era già andato via. Nonostante questo, il numero successivo (forse il nostro) non e’ stato chiamato nei seguenti 20 minuti. In preda alla disperazione e in uno stato sempre più di disagio, dopo sette ore ho deciso di andare via senza fare i necessari accertamenti e correndo il rischio di sentirmi di nuovo male durante la notte.
Spero che la presente serva a mettere in evidenza le carenze del servizio del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Salvatore de L’Aquila. Ho pagato le tasse tutta la mia vita per l’assistenza sanitaria e quando per la prima volta ho avuto bisogno di un servizio la mia esperienza e’ stata assolutamente negativa e anche deprimente”.