A L’Aquila il turismo esiste

Testo e foto di Diego Renzi
IlCapoluogo ha deciso di verificarlo tra le strade del centro in un caldo pomeriggio della settimana appena trascorsa.
Stefano, che lavora al nuovo Infopoint della Fontana Luminosa gestito dal Touring Club, mi dice che lì passano all’incirca un centinaio di persone al giorno.
Spagnoli, francesi ed inglesi entrano ed escono dalla struttura per il turismo inaugurata il 12 agosto.
In effetti non si può non credere alle parole di Stefano: nella mezz’ora trascorsa insieme, in tanti sono venuti per scoprire il territorio aquilano e abruzzese: un’avventurosa archeologa spagnola munita di zaino e racchette da montagna, due signore francesi di mezza età, un uomo proveniente dal Trentino Alto Adige, ma anche tanti aquilani, cittadini del capoluogo, in occasione della Perdonanza Celestiniana e degli altri eventi in città.
Un primo giro tra bar e negozi del centro conferma questa percezione. Il fotografo aquilano Roberto Grillo, tra i coraggiosi che hanno scelto di riaprire la propria attività tra i cantieri, mi dice che il Corso Stretto d’estate è un flusso continuo di persone, soprattutto turisti.
All’Infopoint ci sono guide, biglietti da visita, locandine di eventi, cartine dettagliate del centro storico e i numerosi contatti di B&B sparsi per il territorio. C’è anche la possibilità di affittare bici elettriche a pedalata assistita per uno o più giorni.
Le mete più gettonate dai turisti sono il Gran Sasso, le Grotte di Stiffe e paesi come Santo Stefano e Calascio. Il presidente delle Grotte di Stiffe Gaetano Serafino ha parlato di 800-1000 visite giornaliere nei periodi estivi di punta.
Ma a smorzare l’entusiasmo sono le parole di Stefano: quello dell’Aquila non è un turismo stanziale. La città capoluogo è spesso una meta di passaggio, dove fermarsi un giorno, massimo due. Spesso i turisti raggiungono la città dopo essere stati in vacanza sulla costa, fanno un giro in centro e vanno via. Poi ci sono gli appassionati di montagna, che arrivano a L’Aquila per raggiungere Campo Imperatore o i Parchi Nazionali d’Abruzzo.
Non mancano i problemi di una città in continua trasformazione. Spesso il turista parte con l’idea di visitare un monumento e quando arriva trova un cantiere. La Basilica di San Bernardino, ad esempio, nonostante risulti restaurata, è spesso chiusa al pubblico.
Manca poi una rete di coordinamento tra le varie strutture. Ad esempio, all’Infopoint è ancora difficile avere un quadro generale sugli orari di apertura delle chiese.
C’è infine il problema ormai radicale dei parcheggi in centro storico, un vero e proprio far west. Il megaparcheggio di Collemaggio? Non lo usa quasi nessuno. I più si riversano negli spazi che circondano il centro, non capiscono dove si possa parcheggiare e dove no, vedono le strisce blu per poi scoprire che non bisogna pagare nulla. Il turista che arriva a L’Aquila, insomma, viene è disorientato.
A volte succede che i navigatori non siano aggiornati ed ecco i parcheggi in zona rossa, tra i palazzi puntellati o pericolanti.
C’è persino chi parcheggia sulla rampa disabili all’ingresso dell’Info Point, racconta Stefano. La “normalità” di una città, dopo otto anni, si vede anche nei parcheggi.
E il Welcome Point di Piazza Duomo? Ha l’aria di essere completamente dismesso. I vandali hanno fatto il resto.
“E’ il luogo nel quale il cittadino, il visitatore, che arriva a L’Aquila, ha la prima buona impressione di una città che vuole ricominciare dal turismo e dalla valorizzazione del proprio territorio”.
Lo disse nel 2014 l’ex assessore Lelio De Santis in occasione della nuova apertura. Stefano mi spiega che quella non era assolutamente la struttura adatta ad uno sportello turistico e che il Touring Club lo trasformerà in uno spazio espositivo di prodotti tipici.