Ecco la Croce del Perdono 2017

28 agosto 2017 | 12:05
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Ecco la Croce del Perdono 2017

di Andrea Giallonardo

Alla presenza del sindaco Pierluigi Biondi, dell’arcivescovo Giuseppe Petrocchi e di tutte le autorità civili e religiose gli artisti Laura Galiendo e Gabriele di Mizio hanno donato al Comune il prezioso gioiello da loro realizzato, come fanno ormai da diciotto anni.

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La croce, che come da tradizione il Comune a sua volta donerà al cardinale incaricato di aprire la porta santa, è stata realizzata in argento tramite l’antica tecnica della fusione a cera persa.

In ognuno dei quattro bracci gli artisti hanno voluto simbolicamente rappresentare una delle quattro chiese capoquarto disponendo i simboli in ideale corrispondenza con la collocazione degli edifici nella maglia urbana della città. In alto, quindi a nord-est, è raffigurato la chiesa di S Maria tramite la ricca ghiera del portale; in basso, a sud ovest, è raffigurata la chiesa di S Marciano tramite i leoni stilofori del portale e l’agnello che ne pensa l’architrave. Nel braccio di destra, che indica la zona sud est dell’Aquila,si trova la chiesa di S Giusta, rappresentata dai particolari del rosone, mentre in quello di sinistra, quindi a nord ovest, è raffigurato un particolare del portale della chiesa di S Pietro. Al centro della croce c’è una gemma, un lapislazzulo, che simboleggia Gesù.

L’opera è stata presentata dalla Dama della croce che ha recato il gioiello su di un cuscino scortata da due armigeri del gruppo storico Uomini D’Arme con gonfalone storico. A spiegare l’alto valore simbolico di questo capolavoro di oreficeria non sono stati i realizzatori che, sopraffatti dall’ emozione, hanno trovato solamente le parole per ringraziare il pubblico e le autorità – “Purtroppo diamo il meglio di noi in laboratorio, non nei discorsi”, ha dichiarato Gabriele Di Mizio con un filo di voce – ma dall’ arcivescovo Petrocchi. “La luce che la gemma emana è quella dell’amore di Cristo – ha dichiarato il prelato – essa illumina i bracci, ossia le chiese aquilane, ma si irradia anche oltre. Si tratta del messaggio di Celestino che, pronunciato all’Aquila, è destinato a raggiungere il mondo intero”.

Sul valore della pace e del Perdono si è soffermata, in un breve intervento, la senatrice Pezzopane facendo riferimento alle odierne tragedie ed in particolare alla piaga degli incendi: “Quanto è difficile perdonare chi brucia le nostre montagne?”.

Il primo cittadino ha invece apprezzato la croce come veicolo di valori sia identitari che universali: “Vedo in questa croce la metafora della nostra città, un incitamento rivolto agli aquilani ad essere uniti, forti e solidali”.

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Un’ altra croce è stata protagonista dell’ evento: quella che avrebbe dovuto essere donata nella Perdonanza dell’anno scorso e che per i noti, tragici motivi non fu mai esibita. Ebbene, il gioiello è stato acquistato dal Comune di Montalto di Castro. Sergio Caci, sindaco di Montalto di Castro, ha personalmente consegnato a Pierluigi Biondi l’assegno di tremila cinquecento euro per l’acquisto del manufatto. La somma sarà donata al conservatorio Casella dove il paese di Montalto perse un proprio giovane cittadino. Il sindaco Caci, poi, con un gesto di assoluta nobiltà, ha riconsegnato la croce a Biondi : “I gesti di generosità non devono essere pagati con oro ed argento, questa croce deve rimanere all’Aquila, dove è stata forgiata”.

Il gesto del sindaco di Montalto, più di qualsiasi altro discorso, ha ricordato come il valore della croce del perdono, sia essa quella dell’anno scorso o di quest’anno, non risieda nel materiale di cui è composta ma nei valori che rappresenta.