L’Aquila non cammina, ma balla!

E’ questa la magia che si è rinnovata ieri, quando il Festival italiano per le terre del sismaha concluso la sua ultima tappa nel Capoluogo d’Abruzzo dopo Scheggino, Camerino edAmatrice.

L’idea nata dal Ministro Dario Franceschini e dal musicista Paolo Fresu è vincente e ha lo scopo, per quest’anno, di aiutarela popolazione di Amatrice colpita dal sisma un anno fa.

Nelle piazze e lungo le vie percorribili della città c’è di nuovo un fluire di gente come accade in occasioni come questa a L’Aquila.

La manifestazione è partita dalle 99 Cannelle con Peppe Servillo e si è conclusa con il concerto di Mario Biondi a Collemaggio.
Settecento musicisti, a partire da Paolo Fresu direttore artistico, decine di concerti, 20 postazioni e 12 ore ininterrotte di note.
Una sorta di Woodstock del Jazz che per la terza volta anima il centro della città. A L’Aquila non si cammina, ma si balla: questo è accaduto ieri.
Il passeggio in centro
Tante le famiglie, bambini, passeggini, ragazzi, adulti hanno popolato il corso, Piazza Chiarino e Piazza Duomo dove è stata installata una piccola area food con il piatto simbolo dell’amatriciana.
Non solo musica insomma. Quella di ieri è stata anche una boccata d’ossigeno per i commercianti di pub e ristoranti che sono tornati in centro. Ma non come si sperava: “Ragazzi, qui parliamo di 60mila presenze della prima edizione contro forse 10mila di questa. Parliamo di gente che è uscita non alle 11 di mattina per seguire il programma ma alle 19 per andare a farsi le tazze alle 4 aree food” – dichiara Luca Ciuffetelli del Bar del Corso