Campiello, vince l’Abruzzo con L’Arminuta

10 settembre 2017 | 08:29
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Campiello, vince l’Abruzzo con L’Arminuta

“Un premio che voglio portare in Abruzzo, nella mia regione che viene fuori da un anno orribile, che ha subìto terremoti, valanghe e incendi”: così, sul palco, una emozionata Donatella Di Pietrantonio, dentista pediatrica di professione, laureata all’Università degli Studi dell’Aquila. Ma soprattutto una sensibilissima scrittrice, profondamente attaccata alla sua regione e alla nostra città.

È proprio l’Abruzzo nel quale torna L’Arminuta lo sfondo del romanzo premiato con 133 voti sui 282 arrivati dalla Giuria Popolare dei Trecento Lettori Anonimi.

Una storia estrema in cui la maternità, l’amore e l’abbandono prendono corpo nella vita di una ragazzina di tredici anni. Tutto si svolge in Abruzzo, terra d’origine della scrittrice:

«L’Arminuta vive anche uno shock linguistico, quello dall’italiano al dialetto che è una delle componenti più importanti della sua discesa agli inferi. Questo è anche un romanzo di formazione»

ha aggiunto.

Originaria di Arsita, Di Pietrantonio si trasferisce per motivi di studio a L’Aquila – abitava in via Castello – dove si laurea in Odontoiatria. Si stabilisce poi a Penne, dove lavora come dentista pediatrica.

Tutti i suoi romanzi sono ispirati alla terra abruzzese.

“Mia madre è un fiume”, romanzo d’esordio del 2011, vince la quinta edizione del Premio Letterario Tropea.

“Bella mia”, opera del 2014, è invece dedicata a L’Aquila post sisma: un romanzo incentrato sul tema della perdita e dell’elaborazione del lutto.

La sorella della protagonista muore il 6 aprile 2009 e lei si ritrova a badare al nipote e alla anziana madre, una volta andati ad abitare in un progetto CASE. Ma attraverso il dolore, Bella mia è un inno alla vita, alla speranza, alla ricostruzione delle proprie vite e di una città in macerie, con gli occhi di chi quella città l’ha vista bella e viva e vuole tornare a vederla tale. Bella mia è stato candidato al premio Strega.

La consacrazione, ieri sera, con il premio Campiello.