Cinghiali, tra danni e risarcimenti fantasma

13 settembre 2017 | 11:22
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Cinghiali, tra danni e risarcimenti fantasma
Cinghiali, tra danni e risarcimenti fantasma
Cinghiali, tra danni e risarcimenti fantasma

di Fulgo Graziosi

Per la zona di Preturo si è trattato di una vera e propria calata dai monti circostanti. Non si è trattato di uno, due animali, o di una piccola famiglia. È stata una vera e propria invasione di consistenti gruppi composti da più di cinquanta elementi. Le incursioni non sono state sporadiche, anzi la frequenza è stata assidua – tutte le notti – e la storia ancora continua. A nulla sono valse le segnalazioni dei proprietari di orti e vigneti rivolte alle autorità locali.

Le strutture locali sono sprovviste del personale necessario per l’accertamento e la verbalizzazione dei danni.

A qualche ricorrente, come nel caso di Fausto Vittorini, è stato consigliato di provvedere alla recinzione della proprietà per impedire l’accesso ai cinghiali. Nel giro di pochi giorni, prima della maturazione delle mele, prodotte con un razionale impianto a spalliera, è stata realizzata la recinzione con paletti e una robusta rete metallica. Regolarmente sfondata dagli animali invasori in più punti. Hanno lasciato sulle piante solo qualche mela per essi irraggiungibile, perché collocata più in alto.

CInghiali danni

Nei successivi giorni sono stati sollecitamente riparati i danni alla recinzione rinforzandola con altri paletti per rendere la rete più solida. Appena maturata la bella uva, curata con particolare attenzione e con l’irrigazione goccia a goccia delle viti, i cinghiali hanno nuovamente sfondato la rete metallica, facendo totale razzia dei grappoli, lasciando soltanto le foglie.

CInghiali danni

A questo punto Fausto Vittorini, vista l’inerzia delle Istituzioni preposte, ha inviato una nota di protesta al Ministro dell’Agricoltura, chiedendo di sollecitare gli interessati per la definizione dei danni.

Danni che nessuno pagherà, né la Regione, né la Provincia e neppure la Forestale che, tra l’altro, è stata anche soppressa.

Il Ministero non si è degnato neppure di fornire una minima risposta interlocutoria. Intanto i cinghiali continuano ad invadere la proprietà del Vittorini, rivolgendo le attenzioni distruttive sui fiori coltivati attorno all’abitazione. Non c’è rimasto più nulla da mangiare. Nei prossimi giorni, forse, busseranno alla porta per rifocillarsi adeguatamente. Inoltre, i proprietari di questi possedimenti vivono barricati in casa, specialmente dove ci sono i bambini, perché gli animali potrebbero essere pericolosi per l’incolumità dei ragazzi.

Non sarebbe sbagliato se la situazione possa essere sottoposta all’attenzione del Prefetto, affinché convochi i responsabili dei servizi per la soluzione del problema e per l’abbattimento dei cinghiali che sono diventati troppo numerosi e invadenti. Le foto che si allegano sono abbastanza eloquenti e pongono in evidenza la qualità e la quantità dei frutti e quello che resta degli stessi dopo il passaggio dei cinghiali.