Leggende metropolitane: Di Benedetto smorza la polemica

14 settembre 2017 | 16:31
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Leggende metropolitane: Di Benedetto smorza la polemica

“La coalizione è composita, ognuno ha il suo carattere ma da qui a dire che c’è una predisposizione alla spaccatura ce ne vuole… è quasi un insulto politico”.

Americo Di Benedetto, ex candidato sindaco, getta acqua sul fuoco e bolla come leggende metropolitane le polemiche delle ultime ore nate dopo il consiglio comunale di martedì scorso che vedeva all’ordine del giorno il programma di mandato del sindaco Biondi.

“Di carenze ve ne sono e molte in questo programma: io le ho semplicemente sottolineate perché non mi convincono”, sottolinea a Il Capoluogo.

Fra queste, quelle legate alla proposta di una moneta virtuale, alle mancate soluzioni sulla questione scuole, all’attuabilità della Carta del Gran Sasso agendo direttamente sui confini del SIC.

“Non è una spaccatura: siamo una coalizione estremamente composita. Una riunione fiume convocata dal PD per farmi ritirare emendamenti e presentare al loro posto delle mozioni? Sono leggende metropolitane. L’ho convocata io quella riunione, l’ho voluta io per essere i più lineari possibili!” sottolinea Di Benedetto.

Un consiglio comunale che ha lasciato il segno: dal gesto forte di strappare il programma da parte di Giustino Masciocco, a quello di presentare degli emendamenti da parte di Lelio De Santis – che peraltro oggi in conferenza stampa ha sottolineato che quella dell’IDV non sarà una opposizione a prescindere ma una opposizione di governo.

Non significa che se uno non urla, condivide. Io sono coerente con la mia linea, con il mio carattere” rimarca Di Benedetto, continuando a sorvolare su polemiche e scontri, come d’altro canto già fatto in campagna elettorale.

Due in particolare i punti che Di Benedetto avrebbe voluto rendere vincolanti per il programma di mandato del nuovo governo cittadino: quello legato all’eliminazione, una volta per tutte, della restituzione forfettaria delle tasse sospese dopo il terremoto – una sorta di spada di Damocle che pende sulla città, essendo attualmente prevista al 60% – e la battaglia per il riconoscimento di un indennizzo nei confronti di tutte le 309 vittime del terremoto.

(e.f.)