L’Aquila, nuovi film e l’Abruzzo Film Commission

Dopo la fiction RAI di Risi che ha lasciato sul territorio oltre un milione di euro, L’Aquila viene di nuovo scelta come set per un prodotto cinematografico: una occasione da non perdere, visto che la nostra città e le nostre montagne stanno mostrando sempre di più una vocazione per il ciak.
“Per questo è importante istituire, senza se e senza ma, l’Abruzzo Film Commission” dice a Il Capoluogo il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, depositario insieme a Camillo D’Alessandro della legge sulla Commissione per il cinema abruzzese che giace però nei cassetti della Regione dal 2015. Bloccata presumibilmente da questioni politiche: ma presto la situazione cambierà.
Lo garantisce lo stesso Pietrucci: “Il presidente e il vicepresidente della Regione mi hanno assicurato che la nascita della struttura è una delle priorità dell’agenda politica regionale e a breve la situazione si smuoverà”.
“Siamo l’unica regione che non ha una Film Commission regionale, pur potendo vantare una quantità incredibile di produzioni per la tv e per il cinema che hanno scelto le nostre montagne, il nostro territorio: da Lady Hawke ai film con Bud Spencer e Terence Hill, passando per la fiction di Risi e, da ultimo, la puntata di Top Gear girata sul Gran Sasso e a Castel del Monte. L’AbruzzoFilm Commission sarà un punto di riferimento: avremo una marcia in più, coinvolgeremo tutti i soggetti economici, le province e le istituzioni per ripartire con una struttura che consenta di fare numeri importanti per il nostro territorio, portando risorse e posti di lavoro, soprattutto in un momento così difficile, a livello di immagine, come questo per la nostra regione”.
A muoversi sul territorio aquilano in questa direzione per ora è la Film Commission L’Aquila Gran Sasso, associazione che ha portato sulle nostre montagne non solo i motori di Top Gear ma anche il cinema di Bollywood, per citare solo un paio delle produzioni che hanno visto ultimamente il Gran Sasso come sfondo.
“È l’esempio, virtuoso, del privato che si dà da fare e si ingegna: ma il pubblico non può stare a guardare e una iniziativa di promozione del nostro territorio così maestosa ha necessità dell’intervento pubblico. Ultimamente sono stato contattato da una importante produzione cinematografica che vorrebbe investire sull’industria cinematografica proprio a L’Aquila. Siamo in una posizione privilegiata, siamo vicini a Roma: la stessa amministrazione capitolina sta rifiutando delle produzioni cinematografiche perché girare a Roma significa bloccare la città. L’Aquila invece si presta, eccome, ad essere un set a cielo aperto, con le sue montagne a fare da sfondo e il suo centro con i palazzi restaurati e più belli di prima”.