Contratti di fiume, L’Aquila nella cabina di regia

Il Contratto di Fiume è un protocollo giuridico per la rigenerazione ambientale del bacino idrografico di un corso d’acqua: permette “di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale”.
L’accordo è stato firmato oggi in Regione alla presenza del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, dell’assessore regionale Dino Pepe, dell’assessore comunale Emanuele Imprudente e del consigliere Pietrucci.
“Fino ad oggi”, ha spiegato l’assessore all’agricoltura Dino Pepe, “nel territorio regionale sono stati costituiti i seguenti contratti di fiume: Medio Sangro; Torrenti Cerrano-Calvano; Liri; Piomba; Tordino; Tavo-Fino-Saline; Trigno; Arielli; Aterno; Alento; Pescara; Feltrino; Sagittario Bassa Piana; Sagittario Alta Valle; Imele; Giovenco e Vallone Santa Lucia”. Con la stipula di oggi, si completa con il Comune dell’Aquila, l’organico del Coordinamento delle Cabine di Regia i cui componenti sono le province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo, i comuni di Morino, Città Sant’Angelo, Bellante, Collecorvino, San Salvo, Ortona a Mare, L’Aquila, Bucchianico, Pescara, Lanciano, Corfinio, Villalago, Tagliacozzo, Pescina e l’area marina protetta di Torre Cerrano.
“Il Coordinamento”, ha spiegato Dino Pepe, “sarà oggetto di aggiornamento periodico, ogni 120 giorni, per consentirne l’implementazione con i rappresentanti dei Comuni capofila dei nuovi Contratti di Fiume che si dovranno ancora costituire”.
“Sebbene questo atto non preveda finanziamenti diretti da parte della Regione, è uno strumento che permette di intercettare sostegni in sede europea” ha sottolineato Pietrucci. “In generale l’Aterno può e deve diventare più di ora un asse di sviluppo del capoluogo e di collegamento con l’asse adriatico, e il Contratto di fiume dà ai Comuni la possibilità di programmare azioni che riguardano la prevenzione, la salvaguardia ambientale (penso ai depuratori di cui c’è sempre più bisogno) e la crescita economica. Il Contratto di fiume rappresenta anche una opportunità in più per la progettazione e la realizzazione della rete ciclabile”.