
di Roberta Galeotti
Cambiate le cose che non funzionano, per favore!
La scuola è iniziata da due settimane e mancano gli insegnanti di sostegno, quindi quelli di ruolo si barcamenano tra tutti i ragazzi con la L. 104 della scuola, saltellando da una classe all’altra, come ogni anno.
Perché?
Perché le fasce più fragili di quella parte di società più sensibile, cioè i bambini con disabilità, sono lasciati da soli nel momento più delicato dell’anno?
All’inizio del nuovo anno scolastico, infatti, soprattutto se si tratta di una prima classe, i bambini sono costretti ad affrontare da soli i nuovi compagni ed i nuovi professori.
Nessuno li conosce, ma quel che è peggio, nessuno li capisce!
Loro non hanno le armi per difendersi, non hanno la capacità per integrarsi e non sanno spiegare le loro difficoltà, così la scuola, in breve tempo, diventa un incubo.
Le povere mamme sono costrette a mediare, affrontando un sistema farraginoso, vecchio e stantio.
Nessuno che si preoccupa di andare a studiare i casi e le storie dei bambini, che generalmente nascondono un mondo.
Mesi per elaborare un PEI, il programma educativo individuale, ma soprattutto l’incontro con le psicologhe della Asl, che dovrebbero introdurre i bambini agli insegnanti, perché li conoscono da anni, viene organizzato alla fine dell’anno scolastico.
Non sarebbe più agevole organizzare un incontro tra le psicologhe e l’intero consiglio di classe PRIMA dell’inizio delle lezioni?
Gli alunni si iscrivono a febbraio, ad agosto si conosce il numero di quanti bambini si avranno a scuola, qualcuno ci spiega perché si debba aspettare l’inizio dell’anno per nominare gli insegnanti precari?
Non ci raccontate per la graduatoria! Perché tanto sarebbe ad agosto quanto a settembre!
Se una mamma vuole andare a parlare con i professori per introdurre il proprio figlio, cercando di ovviare alle carenze, si trova imbavagliata dalla burocrazia.
I coordinatori di classe non sono stati individuati (a due settimane dall’inizio delle lezioni!), le ore di ricevimento nemmeno (saranno pronte ad ottobre!), l’insegnante di sostegno non è quello definitivo che seguirà il bambino nell’anno…
E’ un complotto!
Il bambino intanto è sempre più isolato e vive con stress la giornata di scuola, giorno dopo giorno manifesta segni di disagio…
Ma noi mamme siamo delle esagerate e delle rompi scatole, si sa!