Piano Sociale, consiglio comunale rovente

Comincia con quasi un’ora di ritardo il Consiglio Comunale che ne vede all’ordine del giornola votazione.
Assente, per impegni a Roma, il sindaco Pierluigi Biondi.
E’ l’assessore alle Politiche sociali Francesco Bignotti a presentare il piano.
“Parliamo di uno strumento che ha visto una lunga gestazione iniziata quasi un anno fa”.
A ottobre 2016 Emanuela Di Giovanbattista, ai tempi assessore al sociale con la giunta Cialente, ha redatto il piano: l’ex assessore è in prima fila, oggi.
Solo qualche giorno fa in terza e quarta commissione è stato approvato sia con i voti dei consiglieri di maggioranza che con quelli dell’opposizione.
Non c’era tempo per eventuali modifiche, considerato che il piano va votato entro la fine del mese, pena la perdita di circa 850mila euro di finanziamento regionale.
“Sono state potenziate alcune azioni a favore delle famiglia e dei micro-contesti urbani. E’ importante capire che il piano distrettuale è uno strumento complesso, finalizzato alla tutela di tutte le fragilità sociali, e che deve rispettare le linee guida degli enti sovraordinati, nel quale i margini di manovra sono esigui”.
Questi gli obiettivi:
Le famiglie
Incrementare il sostegno alle famiglie partendo dall’educazione dei ragazzi e dal loro sviluppo culturale. Nel piano, infatti, è prevista la possibilità di realizzare due centri socio-educativi per bambini ed adolescenti, si potrà analizzare ed intervenire in quei micro-contesti urbani in cui emergono specifici bisogni legati al vivere quotidiano ed infine è stato contemplato l’accesso ai contributi per frequentare teatri, cinema, e corsi formativi.
Assistenza scolastica
Il piano discende dai finanziamenti regionali: proprio con l’ente ci sarà un incontro per discutere sulle ore di
assistenza scolastica che la Regione ha fissato ad un massimo di 15 settimanali, quando prima si poteva arrivare fino anche a 20.
Bignotti nel suo discorso fa una approfondita disamina del profilo sociale del territorio:
Alla frammentarieta’ dobbiamo rispondere con una pianificazione ad hoc considerando dei fattori importanti.
-L’età della popolazione, primo tra tutti, che va a condizionare la programmazione delle esigenze.
-Lo Spopolamento: dal 2009 si fanno meno figli e la popolazione è sempre più anziana.
-I Richiedenti asilo che vanno considerati nel nuovo tessuto sociale: L’Aquila è nello Sprar dal 2011.
-Il reddito: in aumento le famiglie con isee inferiore a 4mila euro.
Non mancano le polemiche.
Dopo l’intervento dell’Assessore, la consigliera PD EmanuelaIorio, stizzita, fa notare alla Giunta e al pubblico che Bignotti non ha ringraziato e nemmeno nominato Emanuela Di Giovanbattista, che aveva redatto il piano. Stilettate anche per il sindaco, del quale Iorio sottolinea l’assenza:
“La sua presenza non deve essere un optional, soprattutto oggi che presentiamo il piano sociale di zona. Se martedì prossimo Biondi non ci sarà, lo inviterei a cambiare giorno”.
Interviene, a seguire, il forzista FerdinandoColantoni, che punta il dito sulla questione richiedenti asilo.
Su una base di 4 milioni di euro destinati dal Comune all’ambito distrettuale sociale, 1 milione e mezzo è destinato alla gestione di 100 minori stranieri.
Pronta la risposta di GiustinoMasciocco, che fa surriscaldare il clima:
Sul piano non c’è scritto prima gli aquilani. Alla base c’è l’inclusione, è questo il presupposto con cui è stato redatto il piano. Non dividiamoci sul piano sociale
aggiunge Masciocco, che lancia lo slogan “L’Aquila città aperta” scatenando la risata di De Matteis.
Getta acqua sul fuoco il consigliere straniero Dakaj:
Non strumentalizziamo per avere facili consensi. L’integrazione è un dovere morale
Alle 16.41 si procede alla votazione
I dettagli:
Forza Italia vota Sì – Roberto Silveri: “Votiamo sì perché siamo costretti, ma non ho problemi a dire che il prossimo anno il piano non sarà lo stesso. Avranno priorità i cittadini dell’Aquila”.
Giorgio De Matteis vota Sì: “Il voto è questo per cause di forza maggiore. Vorrei aprire una parentesi di problemi tutti aquilani: spopolamento, giovani che scappano, famiglie che non arrivano a fine mese, aziende che chiudono. Le famiglie di questa città hanno bisogno di essere sostenute. Chiederemo un consiglio straordinario su questo”.
Cimoroni si astiene, Mancini vota no.
28 si, un no e un astenuto.